Denaro a pioggia per la Liguria ed occasione da non perdere soprattutto per i porti, cui sono destinate, in massima parte, le risorse assegnate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile alla regione. Risorse che ammontano infatti già ad oltre 1,3 miliardi e quattrini del Pnrr e del Piano complementare di fondi, gestiti dal Ministero stesso, che ne ha fornito una specifica circa la destinazione. In arrivo ci sono 700 mila euro diretti al cosiddetto “turismo lento”, mentre 407,6 milioni saranno invece destinati a quella che viene chiamata “rivoluzione verde e transizione ecologica”, cui si guarda con estremo interesse in tutto il mondo, soprattutto in questo momento, che chiede grande sensibilità ad ecologia ed ambiente. E di questi 68,8 milioni riguarderanno il rinnovo degli autobus, del quale certamente ha necessità soprattutto il capoluogo ligure; come dei treni, cui sono invece destinati 16,8 milioni. Al trasporto rapido di massa andranno 227,6 milioni, mentre non viene dimenticata neppure la mobilità ciclistica, che otterrà 22,7 milioni. L'elenco delle cifre dice poi che saranno 44,2 i milioni per l'edilizia residenziale pubblica, 27,5 quelli per gli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche. Ma a fare la parte preponderante sono piuttosto le infrastrutture per una mobilità sostenibile, che attendono quasi 700 milioni; per l'esattezza saranno 698,4, costituendo quasi la metà delle intere risorse per la Liguria. Infrastrutture portuali e cold ironing ne otterranno 692,5; i sistemi di controllo e l'upgrading tecnologico delle ferrovie gli altri 5,9. “Coesione e inclusione” ne otterranno poi 195,9. Quasi 177 dai bandi Pinqua su qualità dell'abitare e 19,1 milioni invece per le aree interne. Cifre che rallegrano la Fit Cisl in Liguria. Mauro Scognamillo, che ne è segretario generale di categoria, pensa soprattutto alla diga per il Porto di Genova. “Ha un potenziale superiore ai 700 milioni - afferma - tutto quello che è il finanziamento per le infrastrutture, che dimostra come ci sia bisogno di denaro in questo momento. Avere dei finanziamenti per noi è, come si suole dire, manna che cade dal cielo, visto che sono anni se non decenni che aspettiamo tutte queste opere e queste infrastrutture, visto anche come la regione ne sia assolutamente carente”. “Ci rendiamo conto - precisa Scognamillo - che queste infrastrutture sono tutte opere che devono essere portate a termine per dare sfogo alla portualità. Appare chiaro che hanno tempi di realizzazioni lunghi, ma sono opportunità da non perdere. Non ce lo possiamo permettere. Da queste non può derivare che del beneficio per la zona e non solo. Intanto per la realizzazione che, da sola, implica almeno 5 o 6 anni di lavori e quindi necessiterà di impiego di manodopera e perciò genererà già occupazione di per se. E poi, per il futuro. Tali realizzazioni offriranno infatti ulteriori possibilità di occupazione, che a noi sta molto a cuore, per noi è addirittura primaria”. Scognamillo fa anche una riflessione economica e di strategia portuale: “Se i nostri porti non saranno supportati da adeguate infrastrutture, accadrà che anziché su Genova e porti liguri, molte navi punteranno su altri scali, più attrezzati e serviti meglio. E questo non ce lo possiamo permettere”. “In particolare - sottolinea il segretario generale Fit Cisl Liguria - il discorso della diga che permetta l'attracco a navi giganti, come sono le attuali, è il nostro sogno. Tutto ciò porterà un beneficio al Porto che potrà crescere nei suoi numeri. E soprattutto pensiamo alle grandi potenzialità di incremento di posti di lavoro che deriveranno dall'arrivo delle risorse e dalle realizzazioni delle grandi opere. E non penso solo ai porti ma anche alle ferrovie, come Terzo Valico, Pontremolese. Richieste che avanziamo da anni, indispensabili al territorio”.
Dino Frambati