Giovedì 25 aprile 2024, ore 23:51

Contratti 

Lavoro domestico: rinnovo per circa due milioni di addetti 

Contratto nazionale rinnovato per il settore domestico che conta circa 860 mila lavoratori regolari che diventano 2 milioni se si considerano le stime sul sommerso. Lo hanno sottoscritto le organizzazioni sindacali dei lavoratori, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo (che riunisce Nuova Collaborazione, Assindatcolf, Adld e Adlc) e Domina. Scaduto nel 2016 il contratto entrerà in vigore dal prossimo 1° ottobre 2020 introducendo importanti novità normative ed intervenendo su aspetti qualificanti, con particolare riferimento al mercato e all’organizzazione del lavoro domestico, all’accrescimento della professionalità dei lavoratori, nonché alla retribuzione. "Una svolta molto positiva - scrive su twitter la leader Cisl, Annamaria Furlan - che introduce importanti novità normative, tutela i salari, punta a riconoscere la professionalità di tante lavoratrici e lavoratori la cui attività di assistenza è fondamentale per milioni di famiglie italiane".
Soddisfatte le parti sociali firmatarie per una intesa di rinnovo "che - dichiarano congiuntamente - interviene in una fase molto particolare per il mondo intero vessato in prima istanza dalla pandemia e successivamente dai risvolti che questa ha comportato sotto il profilo socio-economico, finanziario e, più in generale, del benessere delle persone. La sottoscrizione del rinnovo contrattuale - concludono - chiude una fase di estrema incertezza per il settore, attanagliato dalla forte presenza di lavoro nero e sommerso, e chiamato a svolgere un ruolo essenziale nel nostro Paese".
L’intesa di rinnovo prevede un aumento economico mensile di 12 euro per il livello medio B Super a far data dal 1° gennaio 2021, e contempla un’indennità a far data dal 1° ottobre 2020 - da 100 euro a quasi 116 euro - erogata in aggiunta alla retribuzione minima contrattuale ai prestatori d’opera che assistono bambini fino al 6° anno di età ed agli assistenti familiari che assistono più di una persona non autosufficienti, riconoscendo così i reali carichi di lavoro. A coloro in possesso della certificazione di qualità verrà inoltre riconosciuta una ulteriore indennità fino a 10 euro al mese. L’inserimento in un unico livello BS delle baby sitter, come altri aspetti di semplificazione e chiarimento, evidenziano la volontà delle parti sociali di creare uno strumento maggiormente fruibile dalle famiglie. La nuova stesura rivisita gli articolati riferiti al contratto individuale di lavoro, alle assunzioni a tempo determinato, come anche rispetto del periodo di prova e permessi, anche riconducibili al rinnovo del permesso di soggiorno e ricongiungimento familiare.
L’accordo definisce inoltre l’inquadramento degli assistenti familiari in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, in base alle conoscenze e competenze possedute in riferimento alla mansione richiesta, superando la consolidata distinzione tra colf, badanti e baby sitter e puntando piuttosto l’accento sul contesto all’interno del quale viene espletata la prestazione d’opera e operando un netto distinguo tra lavoratori che coadiuvano le famiglie nel ménage quotidiano, e coloro i quali lo fanno prendendosi cura di un altro essere umano. Introdotte inoltre le figure degli educatori formati. I lavoratori con contratto a tempo pieno e indeterminato con anzianità di almeno sei mesi, presso lo stesso datore di lavoro, potranno beneficiare di 40 ore annue di permesso retribuito per frequentare corsi di formazione professionali specifici per collaboratori e assistenti familiari, elevati a 64 ore annue di permessi retribuiti qualora il lavoratore decidesse di frequentare percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’Ente bilaterale di settore, Ebincolf. In merito, inoltre, alla conciliazione a livello territoriale è previsto che il lavoratore debba essere assistito dal rappresentante di una delle organizzazioni sindacali firmatarie il rinnovo.

( 8 settembre 2020 )

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