Venerdì 19 aprile 2024, ore 11:24

Giornata della Memoria 

Mai dimenticare 

di Annamaria Furlan

Mai come in questo momento, in un mondo dove ogni giorno si moltiplicano episodi di razzismo, di intolleranza, di xenofobia è importante celebrare anche quest’anno il “Giorno della Memoria”. È giusto ricordare il 27 gennaio 1945 quando fu svelato al mondo l'orrore del campo di concentramento di Auschwitz, uno dei luoghi del genocidio nazista. Sei milioni di ebrei furono uccisi durante quegli anni terribili. Una pagina drammatica della storia del novecento che nessuno potrà mai cancellare. Una ferita sempre aperta che fa inorrridire. Ecco perché non bisogna mai dimenticare, far conoscere la tragedia dell'Olocausto alle nuove generazioni, attraverso il racconto di chi l'ha vissuto, come fa ogni giorno della sua vita Liliana Segre con la sua testimonianza, il suo coraggio, la sua profonda verità. Non c'è umanità senza libertà. Non c'è libertà senza rispetto per ogni persona. La democrazia, la tolleranza, l’eguaglianza sono valori da salvaguardare e trasmettere ai giovani. Una recente ricerca dell'Eurispes ha rivelato che i “negazionisti” aumentano nel mondo ed anche in Italia: in circa 15 anni la percentuale di chi non crede all'orrore della Shoah è passata dal 2,7% al 15,6% , con un 16% che sostiene che la persecuzione sistematica degli ebrei "non ha fatto così tanti morti". È una propaganda falsa e pretestuosa. I social network sono spesso il luogo dove corrono l'odio e l'intolleranza, dove è facile veicolare messaggi sbagliati ed antistorici che raggiungono molte persone. Per questo c’é ancora molto da fare sul piano culturale nella società e non solo sul web. Bisogna ripartire dalla scuola, dai luoghi dove avviene la formazione dei giovani, spiegando con la forza della verità quello che accadde davvero nel secolo scorso. La nostra Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende delle leggi razziali e della persecuzione degli ebrei. È stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo che avevano devastato l'Europa potessero ancora avvelenare l'Italia, il nostro continente. Questo bisogna spiegare con determinazione ai giovani. Mai più privazione della libertà, guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio, intolleranza. Questa era la comune volontà dei nostri “Padri Costituenti”. Merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore: il lavoro, la libertà, l’uguaglianza, la centralità della persona umana, pace e giustizia tra le nazioni. Ed a tal proposito, sono state un fatto importante le parole di Amanda Gorman, questa giovanissima poetessa di 22 anni afro-americana all’insediamento del neo presidente Joe Biden. “Non ci faremo spingere indietro o piegare dalle intimidazioni perché sappiamo che la nostra inazione e la nostra inerzia andrebbero in lascito alle prossime generazioni. La democrazia non può mai essere permanentemente distrutta». Parole che rappresentano un segnale di grande speranza, in un mondo oggi smarrito, ferito dalla pandemia, dove aumentano la povertà, la disoccupazione, le diseguaglianze, l'emarginazione sociale. Da questa grave emergenza planetaria si esce solo con uno spirito solidale. Ecco perche’ dobbiamo ripartire dal significato profondo della fratellanza, vivere le differenze come una ricchezza, lavorare per il bene comune, come ci ha ricordato con grande lungimiranza Papa Francesco nella sua ultima straordinaria Enciclica. Questo è il modo per farci davvero "costruttori" di pace, di una società fondata sul rispetto della vita, della libertà e della giustizia che sono il bene più prezioso da custodire nella nostra esistenza.

( 26 gennaio 2021 )

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