Investimenti pubblici bloccati ed economia ferma: di questo passo all’Italia serviranno 25 anni per uscire dalla crisi. L'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) lancia l’allarme nel nuovo Osservatorio congiunturale sul settore delle costruzioni. "La Legge di bilancio per il 2020 ha penalizzato la spesa in conto capitale - si legge - destinando gli spazi finanziari concordati con la Commissione europea a spese di natura corrente, nel tentativo, più volte fallito, di sostenere la crescita economica attraverso i consumi, piuttosto che con gli investimenti pubblici. Come più volte accaduto negli ultimi anni, le nuove risorse destinate agli investimenti pubblici nella Legge di bilancio vengono rimandate sempre all'anno successivo", afferma. "L'attuale rallentamento dell'economia generale impatterà anche sulle costruzioni, ridimensionando i primi dati positivi riscontrati nel 2019", rileva l'associazione. La previsione Ance per il 2020 è di un aumento degli investimenti in costruzione solo dell'1,7% in termini reali. Con riferimento ai singoli comparti: gli investimenti nella nuova edilizia abitativa segnano +2,5% rispetto al 2019; prosegue la tendenza positiva, seppur di intensità più contenuta rispetto agli anni precedenti. Sul fronte degli investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo si prevede un incremento dell'1,5% grazie all'impatto dei primi interventi con eco e sismabonus su interi condomini e del bonus facciate.i dati sui permessi di costruire, diminuiti nel I trimestre 2019 dello 0,9% nell'edilizia residenziale e del 7,9% in quella non residenziale. "Un calo - sottolinea l'Ance - che nei prossimi anni potrà portare effetti negativi sugli investimenti". L'Ance ricorda che negli anni precedenti, il comparto immobiliare ha evidenziato "una drastica contrazione dei livelli produttivi di oltre il 70%, risultando il più penalizzato dalla lunga e pesante crisi".
Articolo integrale domani su Conquiste tabloid