Martedì 16 aprile 2024, ore 6:13

Politiche attive

Assegni di ricollocazione, inviate le prime 30mila lettere

E’ iniziata con l’invio delle prime trentamila lettere, la fase sperimentale dell’assegno di ricollocazione, strumento messo a disposizione dal Jobs Act per i disoccupati alla ricerca di nuovo impiego. A sottolinearlo stamane da Avellino è stato lo stesso Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. ”Le trentamila lettere - ha detto il premier - sono il 10% del totale di quelle che verranno inviate a regime”.

I destinatari dell’assegno di ricollocazione sono stati individuati tra i lavoratori che percepiscono da almeno quattro mesi il Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego). A loro sarà destinato un bonus fino ad un massimo di 5000 euro per poter usufruire di ”assistenza intensiva” alla ricollocazione in un centro per l’impiego oppure in un’agenzia per il lavoro accreditata.

Tra i beneficiari, ci sono anche 860 lavoratori di Almaviva. “Entro la settimana prossima saranno 1000 - ha precisato il presidente dell’Anpal (l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) Maurizio Del Conte - sui 1666 lavoratori licenziati dalla multinazionale dei call center ad aderire allo strumento gestito da Anpal sarà dunque l’83,5% dei lavoratori”.

L’assegno di ricollocazione - ha ulteriormente precisato il premier Paolo Gentiloni parlando ad Avellino - ”entro l’ estate raggiungerà circa 300 mila lavoratori. Non si sostituisce a forme di sostegno al reddito ma è una specie di incentivo per il futuro che servirà ad un’impresa che darà un contratto di lavoro e ad avere, a seconda delle qualifiche, un assegno più o meno consistente”.

Gentiloni, che visitando il centro per l’impiego del capoluogo irpino, ha ricordato anche la figura di Marco Biagi a pochi giorni dall’anniversario del suo assassinio, ha sottolineato in particolare la necessità di “estendere gradualmente a tutti le tutele sul lavoro. In questa direzione - ha aggiunto - deve muoversi l’attività dell’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro”.

”Partiamo da un contesto nel quale l’Italia - ha aggiunto il premier - deve avere politiche attive per il lavoro, che non lascino soli coloro che cercano lavoro o che restano senza lavoro ma li accompagnino, innanzitutto cercando di capire quali sono loro professionalità e capacità, e cercando di incrociarle con la domanda»” ”Contemporaneamente - ha aggiunto Gentiloni - bisogna disporre di strumenti economici nel periodo in cui la ricollocazione del lavoratore deve avere luogo. Apparentemente una cosa semplice, ma molto complicata che deve essere fatta con la cura delle persone”. ”Partiamo dalla realtà di un Paese - ha detto ancora il Presidente del Consiglio - che pur avendo nel proprio codice genetico la consapevolezza dell’ importanza del lavoro non ha modernizzato a sufficienza questo tipo di strumenti”. ”È un Paese in cui talvolta, troppo spesso, chi cerca o chi rimane senza si trova un pò abbandonato. Questo di oggi - ha concluso Gentiloni - è una sorta di battesimo per l’Anpal, nata nell’ ambito del Jobs act, e finalmente operativa”.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 16 marzo 2017 )

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