calcolo dei big data applicato alla realtà sono enormi e l'Italia ne sta diventando leader in Europa e nel mondo. In particolare l'Emilia Romagna si sta trasformando in una Data Valley: l'intera regione è percorsa infatti da una rete dedicata all'innovazione che trova il suo centro nel Tecnopolo ex manifattura tabacchi di Bologna che diventerà uno dei maggiori centri di calcolo al mondo. Super computer dalle capacità “infinite”. Un esempio è già qui tra noi ed è il supercomputer del Centro europeo delle previsioni meteo che avrà proprio a Bologna il suo data center e servirà tutto il continente: per costruirlo e per portare i materiali sono stati necessari 70 Tir, pesa 180 tonnellate, costa 100 milioni di euro ed è in grado di processare un milione di miliardi di operazioni al secondo. Numeri da capogiro per qualsiasi homo sapiens anche molto sviluppato. Tradotto vuol dire che, in un secondo, il supercomputer può duplicare 1500 foto ad altissima risoluzione. Per accenderlo ci sono voluti sei mesi ed è solo l'inizio. A breve, infatti, nel Tecnopolo di Bologna arriverà un altro supercomputer, si chiama Leonardo, è stato voluto dal Cineca e ha potenzialità doppie rispetto al primo. Poi ne arriveranno altri due: quello dell'Istituto di fisica nucleare che fa calcoli per il Cern di Ginevra e quello dell'Istituto di astrofisica. Tutti insieme rappresenteranno l'80% delle capacità di calcolo d'Italia, un miliardo di euro di investimento e uno dei più importanti centri di elaborazione al mondo. In pochi anni, i big data saranno il nuovo petrolio e le nuove miniere. E molto passerà per una delle nostre regioni. L'Emilia Romagna vedrà sorgere un ecosistema con centri di ricerca italiani e internazionali in vari settori: dalla climatologia alla fisica, dalla sanità ai Big Data. Un centro di eccellenza dell'innovazione che impiegherà oltre 2 due mila persone. Supercomputer che possono fare di tutto e di più e cose ancora inimmaginabili: si può perfezionare invenzioni prima di realizzarle, simulare virtualmente l'auto che ancora non esiste e testarla realisticamente su strada. Tutto ciò vale per farmaci, materiali, ponti, navi, batterie. Si possono creare dei gemelli digitali: una copia virtuale di uno stadio, un parcheggio, un quartiere per capire gli effetti che avrebbero alcune decisioni industriali sul traffico, sull'inquinamento, sui consumi di energia. In una parola: sarà possibile duplicare virtualmente la realtà grazie al supercalcolo per capire come migliorarla. “La ricchezza, nella nuova economia della conoscenza, è avere a disposizione grandi quantità di dati e saperli raccogliere, elaborare e gestire. - si legge sul sito della regione Emilia Romagna - I big data sono l’energia di un nuovo sviluppo perché consentono di trovare soluzioni alle grandi sfide del futuro. L’Emilia-Romagna è protagonista di questa rivoluzione digitale: con la sua tradizione millenaria di centro europeo della conoscenza e con la sua concentrazione di sapere, ricerca e innovazione, la regione si è costruita un ruolo da leader anche nell’ambito dei Big Data. Qui si concentra una enorme capacità di calcolo di tutta Italia e qui sta per sorgere un nuovo hub europeo della ricerca: il Big Data Technopole”. La Data Valley è il risultato della capacità di istituzioni, mondo della ricerca e imprese di fare squadra”. Una pratica di cui l'Italia è leader nel mondo quando mette in campo i progetti migliori. 
An. Ben. 

( 17 gennaio 2022 )