Giovedì 25 aprile 2024, ore 2:25

Papa Francesco in Iraq

Dialogo unica via di pace

Un viaggio storico, fortemente desiderato e che si realizza sfidando pandemia e sicurezza. Una visita pastorale ma anche politica all’insegna della pace e della speranza, quella di Papa Francesco in Iraq. Un Paese segnato da anni di guerra e di terrorismo.
Ai cristiani, che hanno sofferto in questa terra una dura persecuzione per mano dell’Isis il Papa porta ”a carezza della Chiesa”. La comunità cattolica irachena è composta da 300 mila fedeli, un quinto rispetto a prima del conflitto del 2003. E nella terra di Abramo, il padre di tutte le religioni monoteiste, Bergoglio rilancia la via del dialogo: ”In questi tempi duri di pandemia, aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace”. Nel discorso al palazzo presidenziale di Baghdad rivolto alle autorità civili e al corpo diplomatico, il primo ufficiale, Francesco ha sottolineato: ”Negli scorsi decenni, l'Iraq ha patito i disastri delle guerre, il flagello del terrorismo e conflitti settari spesso basati su un fondamentalismo che non può accettare la pacifica coesistenza divari gruppi etnici e religiosi, di idee e culture diverse”.
Per il presidente della Repubblica irachena Barham Salih la visita contribuirà a rafforzare i valori di tolleranza e pace a livello globale, non solo in Iraq, aggiungendo che ”il viaggio di Papa Francesco in Mesopotamia sarà un messaggio di pace per gli iracheni di tutte le religioni e contribuirà ad affermare i nostri valori comuni di giustizia e dignità”.
Forti naturalmente le misure di sicurezza. A garantire l’incolumità del Papa e delle persone che lo accompagnano sono le forze di sicurezza irachene, di concerto con la Gendarmeria vaticana.
La visita si svolge dopo che l'Iraq nelle ultime settimane ha registrato un’ondata di attacchi con missili e attentati suicidi. Il vescovo ausiliare Basilio Yaldo, coordinatore della visita del Pontefice, ha ricordato le difficoltà logistiche ed organizzative del viaggio: ”10 mila tra militari e forze di polizia dispiegati per la sicurezza, veicoli blindati per gli spostamenti. Alla fine di gennaio, un duplice attentato suicida rivendicato dall'Isis ha fatto una strage in un gremito mercato di Baghdad; gli attacchi missilistici da parte delle milizie armate sostenute dall'Iran contro le posizioni statunitensi sono diventati più frequenti. E solo tre giorni fa, alcuni razzi hanno colpito una base aerea che ospitava le truppe statunitensi”.
Anche l'epidemia Covid-19 non si ferma. L’Iraq ha registrato un picco di casi (oltre 55 mila dal 18 febbraio) e vive proprio in questi giorni il suo lockdown con la chiusura di tutti i luoghi pubblici, comprese le moschee. Centellinate le presenze agli eventi con il Papa; l’unico appuntamento con più persone, circa 10 mila, si terrà nello stadio di Erbil, in Kurdistan, dove domenica 7 marzo il Papa celebrerà la Messa.

Giampiero Guadagni

( 5 marzo 2021 )

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