Per superare la difficile situazione in cui si trovano molte donne e uomini delle nostre città e dei nostri paesi è necessario cambiare il nostro modo di organizzare le risposte ai bisogni. A una situazione straordinaria servono risposte straordinarie.” E’ la richiesta di fondo con cui Cgil, Cisl e Uil della provincia di Firenze si apprestano ad avviare la contrattazione sociale e il confronto sui bilanci 2023 con i comuni del territorio. I sindacati hanno presentato pubblicamente la piattaforma per la contrattazione sociale con le istituzioni territoriali, che in Toscana è diffusa e consolidata e che muove dalla consapevolezza che lavoratori e pensionati esprimono bisogni che investono, oltre alla sfera lavorativa, anche la sfera personale e familiare che attengono a diritti sociali e di cittadinanza.
Cinque i punti cardine: tariffe più eque, sostegno per gli affitti degli alloggi, aiuti per le bollette, investimenti su anziani, sanità, asili, disabilità, marginalità, lotta all'abbandono scolastico.
Tanto. Tantissimo tenendo conto anche della scarsa certezza sulle risorse trasferite dallo stato agli enti locali e dell’aumento dei costi energetici che colpisce anche i comuni. Proprio per questo serve un cambio di approccio, hanno spiegato presentando la piattaforma Giancarla Casini, Giovanni Ronchi e Flavio Gambini, rispettivamente a nome di Cgil, Cisl e Uil territoriali: “Non si può contare solo sulle risorse pubbliche ma è necessario realizzare un nuovo spirito di comunità e costruire comunità solidali, in una nuova alleanza fra istituzioni e società civile che possa fornire un contributo che, sotto la guida e la programmazione delle istituzioni locali, collabori alla realizzazione degli obiettivi. Per aiutare chi oggi è in sofferenza e rischia di esserlo ancora di più nei prossimi mesi”. 
Le difficoltà sono già evidenti. “Nell'area metropolitana fiorentina - dicono i sindacati - le domande di contributo affitto nel 2021 superano le 5mila richieste, solo a Firenze sono state 2487. Ci sono state 50 convalide di sfratti dal tribunale di Firenze alla settimana: di queste il 98% è per morosità. E 130 sfratti con forza pubblica al mese”. Cgil, Cisl e Uil sottolineano che “i canoni di locazione in tanti casi erodono più del 50% del reddito dell'inquilino, si stima che a Firenze siano almeno 15mila le famiglie sull'orlo del precipizio”; mentre sui mutui “l'aumento medio della rata è di circa 260 euro per il variabile”. Il tutto a fronte di un crollo del potere d’acquisto, mediamente, di 1870 euro all’anno. Anche i dati sull’occupazione “non fanno troppo ben sperare, il lavoro è sempre più precario. Secondo i dati del servizio per l'impiego, per il secondo trimestre 2022, nell'area metropolita fiorentina gli avviamenti al lavoro sono stati 8913 unità a tempo indeterminato e 40631 a tempo determinato”. 
I sindacati chiedono che le amministrazioni recuperino le risorse necessarie a sostenere le fasce più deboli, “attraverso una vera lotta all’evasione fiscale contributiva e tributaria, rafforzando percorsi virtuosi con l’ausilio di tecnologia e personale” e “attraverso l’impiego dei dividendi di società partecipate da recuperare per il sociale”.
Kennediana la chiusura del documento: “Se tutti insieme ci chiederemo non solo quello che lo Stato ed il Comune possono fare per noi, ma anche quello che ognuno di noi può fare per aiutare la comunità ad affrontare questo momento di difficoltà e programmare un futuro migliore, possiamo realizzare quello che ci dicevamo durante la pandemia: insieme ce la faremo”.
Alberto Campaioli            

( 25 novembre 2022 )