Si susseguono ormai puntualmente gli studi e le ricerche di enti, associazioni datoriali, università e organizzazioni di categoria che tratteggiano le trasformazioni del mercato del lavoro all’indomani della transizione digitale ed ecologica a cui siamo destinati. E’ il turno di uno studio di Unioncamere a scattare la fotografia del cambiamento. E i dati sono molto chiari. Entro il 2025, infatti, sei lavoratori su dieci dovranno avere competenze green o digitali, così come analizzato dalle previsioni per i prossimi anni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere - presentate nell'ambito della nuova edizione di Job&Orienta, il salone dell'orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro che si svolge a Verona. ”Nei prossimi cinque anni, il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili (il 63% del fabbisogno del quinquennio che include anche il turnover) e di due milioni di lavoratori in grado di saper utilizzare il digitale (il 57%)”. Ecosostenibilità e digitalizzazione sono tra i principali fattori di trasformazione per il mercato del lavoro. ”A partire dal 2022 - si legge nello studio - un ulteriore impulso arriverà grazie all'attuazione delle misure previste nel Pnrr”. L’orientamento rilevato dai ricercatori è che, comunque, già nell'ultima parte di quest’anno, ” le imprese hanno intrapreso la ricerca di competenze per il green e il digitale per dare slancio alla ripresa”. Sul podio delle nuove competenze di cui le aziende sono alla ricerca ci sono quelle green ritenute ”strategiche principalmente per i profili legati all'edilizia e alla riqualificazione abitativa (tecnici e ingegneri civili e installatori di impianti), per ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, tecnici e gestori di reti e sistemi telematici e tecnici chimici”. Non meno importanti sono le competenze digitali che ”sono state richieste prevalentemente ai profili professionali ICT, quali analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi ma anche a ingegneri energetici e meccanici e a disegnatori industriali”. Secondo le valutazioni dei ricercatori del Sistema Excelsior ”questo fenomeno sempre più pervasivo in tutti i settori dell'economia interesserà non solo nuovi green jobs ma anche occupazioni esistenti. Per esempio, anche per i cuochi saranno sempre più importanti le competenze legate alla ecosostenibilità richieste dai consumatori e vantaggiose per le imprese, come l'attenzione alla riduzione degli sprechi, all'uso efficiente delle risorse alimentari e all'impiego di produzioni di qualità e legate al territorio (a chilometro zero)”. I problemi ancora una volta riguardano la formazione e la mancanza di profili. Aspetto questo che sappiamo essere il tallone d’Achille del nostro Paese. Anche sul fronte dell’attrazione di talenti. ” Mentre la formazione di nuovi talenti in Italia è a livelli adeguati, l’attrazione di profili dall’estero è scarsa, - dice Alessandro Longo sul sito di Agendadigitale - con pochi ricercatori qualificati che si trasferiscono per lavorare in Italia. Purtroppo fino ad ora nessuna strategia dedicata è stata efficace a favorire un flusso consistente di ricercatori e professionisti stranieri”. Ed è il caso di cambiare con molta fretta. 
An. Ben. 

( 29 novembre 2021 )