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Sciopero

Ilva di Taranto, ora il punto sulle proposte di interesse pervenute

Valutazione senz'altro positiva per il numero delle manifestazioni di interesse (ben 29) arrivate ieri sera per le aziende del gruppo Ilva messe sul mercato, ma anche consapevolezza del fatto che quelle davvero importanti sono un numero ristretto e che adesso si apre la fase della valutazione e della selezione. I commissari dell'Ilva faranno oggi un punto piu' analitico e dettagliato. "Il dato delle 29 manifestazioni di interesse - si spiega - e' sicuramente positivo, ma va comunque precisato che i nomi di un certo rilievo interessati all'operazione sono quelli di cui si e' parlato nei giorni scorsi e che hanno confermato adesso la loro disponibilita'". "Molti soggetti - rilevano fonti aziendali - sono invece interessati o a parti di attivita' o a singoli pezzi aziendali. Analizzeremo tutte le manifestazioni pervenute, ma l'orientamento ribadito anche piu' volte dal Governo e' quello di mantenere l'unicita' del gruppo Ilva". 

"Giu' le carte per l'Ilva, adesso che si e' chiusa la fase della manifestazione di interesse, chi si e' presentato in partita dica davvero cosa vuol fare". Lo afferma Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl. "Ricordo che anche per Lucchini si presentarono in 20 quando fu lanciato il bando, poi rimasero in 4 - afferma Bentivogli -, ecco perche' dico: niente facili entusiasmi e cerchiamo di andare al sodo e capire come evolve la situazione". "Penso - afferma Bentivogli - che anche l'avviso non sia stato impostato bene. E' un po' generico. Che vuol dire, infatti, presentare una manifestazione di interesse? Non sarebbe stato meglio delimitare un po' il campo e chiedere a cosa si e' interessati e sino a che punto finanziariamente?" Bentivogli quindi aggiunge che "e' un peccato che i coreani di Posco non si siano fatti avanti, loro avrebbero preso il 51 per cento e penso che avrebbero fatto investimenti interessanti" mentre sulla multinazionale Arcelor Mittal, che ha presentato una manifestazione di interesse, Bentivogli osserva che "Arcelor Mittal ha costruito la sua banca dati, piena di informazioni e notizie, con tutte le manifestazioni di interesse che nel tempo ha presentato. Ha infatti avuto accesso a tanti dati e gli ha immagazzinati. Questo gli ha consentito di sapere in che condizioni si trovano i concorrenti. Non mi stupirebbe quindi se la candidatura di Arcelor Mittal fosse finalizzata ad aggiornare il suo quadro informativo su Ilva. Ecco perche' - conclude il segretario generale della Fim Cisl - dico che ora bisogna mettere giu' le carte".

"In molti pensavano non ci sarebbe stata alcuna offerta. I fatti dicono il contrario. Questo è senz’altro un segnale positivo, nonostante il dossier Ilva non sia dei più incoraggianti". Commenta il segretario generale della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Valerio D’Alò. Sarà fondamentale - aggiunge D’Alò - discutere di Piano industriale e annesso Piano ambientale. Non resta che attendere, entro il 10 marzo, di conoscere le reali intenzioni degli industriali che hanno avanzato le manifestazioni di interesse".  Quanto allo sciopero dei lavoratori diretti dell’Ilva e dell’appalto, che si è svolto ieri a Taranto, secondo D’Alò "dà forza alle nostre richieste, con la grande partecipazione dei lavoratori, per continuare a chiedere a chi verrà un sito produttivo ambientalizzato, bonifiche del territorio e tutela dei livelli occupazionali".

Queste le reazioni manifestate da fonti aziendali Ilva, dai vertici di Federacciai e dai sindacati metalmeccanici nazionali a poche ore dalla conclusione dei termini (le 18 di ieri, 30 giorni dopo l'apertura) dell'avviso lanciato dai commissari dell'Ilva e autorizzato dal Governo. Dopo la presentazione delle manifestazioni di interesse che ha visto la partecipazione di Marcegaglia, Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi, Eusider, Trasteel e Arcelor Mittal - nomi gia' fatti nelle scorse settimane - insieme ad altri, adesso per tutti, dopo la verifica dell'ammissibilita' della candidatura, scatta la fase di due diligence, ovvero l'accesso ai conti e alle informazioni Ilva che si chiudera' a fine marzo.

Altissima l'adesione dei dipendenti diretti e dell'indotto Ilva allo sciopero ed alla manifestazione che si è tenuta ieri a Taranto. "La manifestazione deve essere un monito chiaro al Governo per la soluzione della vicenda", commenta in una nota il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina. "La manifestazione - sottolinea - è stato il modo con cui i lavoratori e le imprese del territorio hanno voluto fare sentire forte la loro voce proprio nei momenti conclusivi dell’operazione di cessione a soggetti privati. È questo un monito al Governo ed a chi acquisterà lo stabilimento sulle due condizioni imprescindibili che la manifestazione ha posto: in primo luogo l’immediata presentazione da parte della nuova proprietà di un piano industriale di rilancio produttivo che salvaguardi l’occupazione dell’Ilva e dell’ indotto. In secondo luogo l’immediata ripresa delle attività di bonifica ambientale nello stabilimento e nel territorio. Il Governo ha fino a qui fatto molto per mettere in sicurezza le prospettive dell’Ilva ma è sul rilancio dell’impianto e della siderurgia italiana che si misurerà l’effettiva efficacia della sua azione perchè è da questi che dipenderanno le sorti dell’ industria manifatturiera del Paese ed è per questo che sull’Ilva non si può sbagliare". Proprio oggi, infatti, scade il termine del bando del governo per la vendita del siderurgico.

 

( 11 febbraio 2016 )

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