Giovedì 25 aprile 2024, ore 15:50

Salute e sicurezza

Incidente al porto di Messina, oggi fermata e 5 minuti di silenzio per le vittime

Protesta silenziosa oggi con una fermata di 5 minuti sul posto di lavoro di lavoratori marittimi e portuali. L'hanno indetta le Federazioni nazionali di Filt-Cgil, Fit- Cisl e Uiltrasporti "a seguito del gravissimo incidente avvenuto a Messina e del ripetersi di altri incidenti mortali avvenuti recentemente a Livorno e Salerno". Un gesto che, nelle intenzioni del sindacato - si legge in una una nota -, "deve fungere anche da stimolo alle istituzioni così da modificare il testo sulla sicurezza sul lavoro, che non contempla i lavoratori dei trasporti, ancora legati a norme vetuste".

Ieri intanto lavoratori e sindacalisti della Cgil, Cisl Uil, Cisal e Federmar di Messina si sono riuniti in un sit in davanti al molo Norimberga a Messina dove è ferma la nave Sansovino nella quale è avvenuto l’incidente sul lavoro che è costato la vita a tre marittimi. "Siamo qui spiega Mariella Crisafulli della Cisl - per esprimere il nostro cordoglio sincero e la vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti in questo incidente. Quello che è successo è inaccettabile facciamo appello alle istituzioni a tutti i livelli affinchè si rinnovi l’impegno nella prevenzione e nella vigilanza. Non possiamo più assistere a tragedie e come questa, non bastano le leggi bisogna applicarle e questo sta nella responsabilità di ciascuno dei soggetti che ogni volta vengono coinvolti". 

"La fermata sul posto di lavoro in silenzio - riprendono le tre organizzazioni sindacali di categoria - avrà luogo in contemporanea in tutta Italia con il suono delle sirene di tutte le navi nei porti nazionali. Condividiamo - aggiungono - quanto affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "ogni morto sul lavoro è inaccettabile", e dover registrare che nel nostro Paese si muore di lavoro è per noi una situazione alla quale non possiamo assistere. Il Ministero dei Trasporti - chiedono infine Filt, Fit e Uilt - convochi ad horas un tavolo che riprenda l’esame che era stato avviato riguardante l’aggiornamento dei Dlgs 271 e 272 del 1999, norme specifiche dei settori marittimi e portuali che attengono alla materia della sicurezza".

Gaetano D’Ambra, Christian Micalizzi e Santo Parisi, sono morti intossicati mentre pulivano la cisterna della nave 'Sansovino' della 'Caronte&Tourist' ormeggiata al porto. Uno degli altri due operai coinvolto resta molto grave. Secondo una prima ricostruzione i cinque operai stavano eseguendo dei lavori di pulizia nei serbatoi del carburante quando si sono sentiti male e sono caduti nella cisterna. L'esatta dinamica dell'infortunio mortale non è ancora chiara. Sembra che i cinque operai siano rimasti intossicati durante i lavori di manutenzione di una cisterna della nave traghetto 'Sansovino'. Uno dei marinai è morto subito, mentre gli altri due sono ricoverati in gravissime condizioni all'ospedale Papardo e al Policlinico di Messina. Tra i due feriti anche l'ufficiale di coperta da cui dipendeva la squadra dell'equipaggio coinvolta nell'infortunio. I lavoratori stavano eseguendo una saldatura dentro la cisterna. All'improvviso, forse per una scintilla, si sono sprigionati dei fumi tossici e gli operai sono svenuti per i fumi velenosi. La Procura di Messina ha aperto una inchiesta.

"È un’altra tragedia sul lavoro assurda, che ci lascia tutti sgomenti". Lo dichiara la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in seguito all’incidente mortale nel porto di Messina. "Siamo vicini alle famiglie" dei quattro lavoratori che hanno perso la vita e "chiederemo alle autorità giudiziarie di accertare le responsabilità, facendo piena luce su quanto è accaduto. È inaccettabile - prosegue - che anche per attività ordinarie nei porti o in altri luoghi di lavoro si debba mettere a rischio la propria vita". La sicurezza sul lavoro, afferma ancora Furlan, "deve diventare una delle priorità da affrontare nel nostro Paese, senza se e senza ma. Il governo, le istituzioni locali, le imprese ed i sindacati devono trovare insieme delle soluzioni che rendano impossibili il ripetersi di questi eventi così tragici. Nessuna attività lavorative deve essere svolta senza l’adeguata applicazione delle norme sulla sicurezza e sulla tutela della salute dei lavoratori".

"Il punto è che, nel pubblico e tra i privati, stenta a crescere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro: troppo pochi gli ispettori. E l’idea, dura a morire, che la sicurezza sia un costo, non una risorsa". Interviene la Cisl Sicilia all’indomani dell’incidente. Per Mimmo Milazzo e Giorgio Tessitore, segretario generale e componente della segreteria regionale della Cisl Sicilia, "gli organi di controllo della sicurezza sono sottodimensionati e ridotti spesso a poche unità per territorio provinciale". Inoltre le aziende, non di rado, sono portate a concepire l’informazione e la formazione sulla sicurezza "un onere da aggirare e marginalizzare e non un’opportunità, anche ai fini della produttività aziendale". La Cisl sollecita istituzioni e imprese a ripensare l’approccio ai temi della sicurezza, anche in ottemperanza alle disposizioni di legge. E, in una nota, manifesta "il cordoglio del sindacato per la tragica scomparsa dei marittimi, sulla nave Sansovino della Caronte & Tourist".

Un'inchiesta immediata sull'incidente di Messina in cui sono morti tre lavoratori e l'adeguamento delle norme sulla sicurezza di navi e porti. E' quanto chiedono le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti. "Ci stringiamo ai familiari dei lavoratori morti e dei feriti", dichiarano le segreterie nazionali di categoria in merito all'incidente avvenuto a bordo della nave Sansovino di Caronte&Tourist ormeggiata al porto di Messina.

"Attendiamo di conoscere da parte della magistratura l'esatta dinamica - spiegano le tre sigle sindacali - ma intanto rileviamo che altre vite umane si aggiungono alla tragica e fitta schiera delle morti bianche, indegna di un paese civile”. “Questo tragico evento a pochi giorni da un altro nel porto di Salerno - denunciano concludendo - i tre sindacati nazionali - mette sotto gli occhi di tutti l’urgenza di un immediato intervento legislativo di adeguamento delle norme che disciplinano la sicurezza nei porti e sulle navi”.

( 2 novembre 2016 )

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