Venerdì 19 aprile 2024, ore 13:44

Coronavirus

Salute e sicurezza: governo e parti sociali firmano il protocollo

Turnazioni, chiusura dei reparti e smart working ricorrendo anche alle ferie arretrate. È quanto prevede il protocollo d'intesa in materia di organizzazione aziendale firmato sabato mattina, dopo 18 ore di trattativa, da Governo, Cgil Cisl Uil, Confindustria e Confapi per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro a garanzaia della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Le imprese - si legge nel documento - potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza, di procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi e di assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.

Inoltre, le aziende devono utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti

contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a

consentire l'astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione.

È previsto anche l'utilizzo dei periodi di ferie arretrati e non

ancora fruiti. Infine sono sospese e annullate tutte le

trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già

concordate o organizzate.

Un risultato, commentano Cgil Cisl Uil, “molto importante in una

fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. La salute di chi lavora è per noi un'assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva”. L'accordo sottoscritto “consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Nell'accordo, aggiungono Cgil Cisl Uil, “è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell'intesa che e' stata raggiunta. Sappiamo che il momento è difficile e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell'adeguare l'organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese. Importante è la sottoscrizione del testo da parte del Governo che, per quanto di sua competenza, favorirà la piena attuazione del protocollo”.

Per la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan “è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità. Imprese obbligate a contenere diffusione virus. È un protocollo molto chiaro e dettagliato che ora va attuato in tutte le aziende ed in tutti i luoghi di lavoro. Definisce con chiarezza tutto quello che le imprese sono obbligate a fare, coinvolgendo i rappresentanti sindacali, per contenere la diffusione del virus e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in questa fase di grave emergenza sanitaria, anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività”.

Osserva ancora Furlan: “Si potranno usare gli ammortizzatori

sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione aziendale, una

nuova gestione degli orari e gli altri strumenti concordati, sino a

quando gli interventi di messa in sicurezza del luogo di lavoro non saranno ultimati”. Quella tra venerdì e sabato “è stata una lunga notte di discussione, ma alla fine è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità che ci porterà ad adottare tutte quelle soluzioni straordinarie ed urgenti che potranno favorire il contrasto nei

luoghi di lavoro alla diffusione del virus in ragione delle

specificita' di ogni singola realta' produttiva e delle situazioni

territoriali. La nostra priorità rimane quella di tutelare la salute

ed il reddito di tutti i lavoratori italiani”.

( 14 marzo 2020 )

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