Con il ritorno massiccio degli studenti in Dad - non solo i liceali - milioni di famiglie piombano nuovamente in una situazione di precaria conciliazione tra vita e lavoro, come nei mesi più duri della pandemia. Per riuscire in questa conciliazione, serve un sostegno. A chiederlo, rilanciano l’allarme sulla scuola, è il ministro dell’Istruzione, Bianchi, che invita a restare uniti in quella che, si spera, sia l’ultima battaglia. “A scuola si sono prese e si stanno prendendo tutte le misure per la sicurezza - sottolinea il ministro - ma la scuola mette in movimento una città, una comunità e questo coinvolge il sistema dei trasporti, l'intero sistema urbano. Questo Dpcm insiste molto su questo, in zona rossa c'è pericolo per tutti, con le varianti anche per i bambini. E nelle zone arancioni le regole sono molto stringenti, non sono regole discrezionali”. Intanto, però, c’è da contrastare l'avanzata delle varianti e con le nuove strette arriverà, probabilmente retroattivo, il rinnovo degli aiuti per le famiglie con i figli a casa da scuola per quarantena o per le chiusure da zona rossa. Il ministero del Lavoro ha chiesto esplicitamente di inserire il pacchetto congedi nel nuovo provvedimento, così come aveva peraltro già predisposto l'ex ministra Nunzia Catalfo. Nel pacchetto, che potrebbe quindi coprire anche le prime settimane dell'anno, dovrebbero rientrare sia il bonus babysitter - che ha registrato un boom lo scorso anno, con oltre 1,3 milioni di domande - sia i congedi parentali straordinari retribuiti al 50%, utilizzati di meno proprio per lo stipendio dimezzato, insieme alla possibilità di chiedere lo smart working.
Agli studenti che non ne possono più della Dad, il ministro risponde che si sta lavorando al suo miglioramento, con un gruppo composto da persone sia interne al ministero che provenienti dai territori, dirigenti scolastici, docenti, maestri di strada. “Investiremo risorse per affrontare questa fase - spiega Bianchi -. Attiveremo la rete del volontariato a supporto della scuola, favoriremo i patti di comunità con il territorio, guardando anche oltre l'emergenza, considerando la Dad non come ripiego ma come integrazione e arricchimento per costruire una scuola nuova”. Quanto all’ipotesi di un prolungamento del calendario, il ministro ricorda che in questo periodo le scuole non sono mai state chiuse e spiega che si punterà a percorsi di sostegno dei singoli, senza che gli alunni siano tutti seduti al banco fino al 30 giugno. “Gli insegnanti dice - sono presenti fino al 30 giugno per tutte le attività della scuola. Si tratta di portare avanti questo lavoro. Siamo solo a marzo, c'è tutto il tempo di verificare la perdita degli apprendimenti, i docenti stanno già facendo questo lavoro”.
Ilaria Storti