Sabato 20 aprile 2024, ore 1:05

5 Stelle, migranti da un’idea all’altra

Il Movimento 5 Stelle cambia e - dopo i risultati molto deludenti ottenuti al primo turno delle elezioni amministrative - punta su due argomenti cari da sempre alla destra leghista: basta migranti e via i campi nomadi a Roma. A segnare la svolta politica è una mossa della sindaca di Roma Virginia Raggi che nei giorni scorsi ha preso carta e penna ed ha scritto al Prefetto di Roma, Paola Basilone: vista la “forte presenza migratoria e il continuo flusso di cittadini stranieri” nella lettera la Raggi richiede al ministero dell’Interno “una moratoria sui nuovi arrivi” nella Capitale. “Tr - ovo impossibile - si legge - oltre che rischioso, ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza, peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale”. Su Facebook la sindaca ha poi annunciato che chiederà “un incontro al responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati”. Il Ministero dal canto suo ha subito replicato che si tratta di arrivi stabiliti ma la svolta grillina sull’immigra - zione non si ferma. E affonda ancora il colpo con le parole di Luigi Di Maio, deputato e vicepresidente della Camera, che attacca Minniti. "Non ha capito in che Paese sta. C'è una seria emergenza migranti e deve capire che ci deve dare una mano. Se dice il contrario dice una cosa fuori dal mondo, lui, il Pd e il governo". Poi c'è l'altro fronte, aperto dai grillini, sul tema dei rom a Roma.“Stop. Questa storia - si legge sul Blog - si chiude qua. Ora a Roma si cambia musica. Chiusura dei campi rom, censimento di tutte le aree abusive e le tendopoli. Chi si dichiara senza reddito e gira con auto di lusso è fuori. Chi chiede soldi in metropolitana, magari con minorenni al seguito, è fuori. In più sarà aumentata la vigilanza nelle metro contro i borseggiatori. Nessuno prima d’ora aveva mai affrontato il problema in questo modo”. Il post, dal titolo “Tutta la verità sui campi Rom” è firmato Movimento 5 Stelle e prosegue: “Il servizio applicato è capillare e copre tutta la città. Iniziamo a chiudere i primi due di nove campi ancora presenti a Roma. Lo diciamo subito: ci vorrà tempo. Queste non sono operazioni che si fanno dall’oggi al domani. Qualsiasi tecnico specializzato vi dirà che serviranno mesi. Come per tutto quello che la vecchia politica ha lasciato a Roma, anche in questo caso il M5S non ha la bacchetta magica. Ma ha la libertà di fare le cose che dovevano essere fatte 20 anni fa. E allora iniziamo: i campi della Monachina e La Barbuta verranno chiusi. Parliamo di 700 persone che risiedevano qui”. Nell’intervento c’è spazio anche per una critica ai media (ancora una volta!): “Solo il buon senso - si chiude così il post - in assenza di un sistema mediatico oggettivo e imparziale - dicono ancora - può aiutare a comprendere veramente come stanno le cose. E noi siamo certi che i romani sapranno distinguere tra le urla di un Salvini e il lavoro di un’amministrazione che per la prima volta, a Roma, ha iniziato a rimettere in ordine le cose”. Il punto è che con la svolta su temi come lo stop ai migranti e la questione dei campi rom a Roma, il Movimento di Beppe Grillo si sposta su un terreno caro alla Lega di Salvini ed a Fratelli d’Ita - lia di Meloni, e lo fa in un momento in cui Forza Italia di Berlusconi è sospesa tra la voglia di un riformismo moderato e le tentazioni di un patto più forte con la Lega, dopo i buoni risultati del centrodestra nel primo turno delle elezioni amministrative. Perché cambia linea - questa la domanda politica - il M5S su temi cosi cruciali in Italia? Di certo per dare un segno di vitalità dopo la sconfitta ma forse, ed è la vera domanda, anche per cercare convergenze con la Lega in caso di voto alle politiche con il proporzionale? La risposta la vedremo nelle prossime settimane ma di certo, anche verso la Ue e il tema dei migranti di cui si fa carico soprattutto l’Italia, il M5S va all’attacco. Sempre sul Blog di Grillo in questi giorni si leggeva: “Il regolamento di Dublino è illegale: abbiamo ragione noi”. Di che si tratta? Il regolamento di Dublino prevede che tutti i Paesi in cui avvengono gli sbarchi siano lasciati soli davanti alla responsabilità di gestione delle domande di asilo. Se il migrante sbarca in Italia, se ne occupi l’Italia. Sin qui il regolamento. Ma la notizia rilanciata con gioia dai 5 Stelle è che un parere di un avvocato della Corte Ue, a fronte di un ricorso, ha affermato che in situazione di crisi – insomma di emergenza - salterebbe la regola del primo Paese di accoglienza. In attesa che si pronunci, sul tema, la Corte di Giustizia della Ue, i grillini dunque esultano. Un altro segno della svolta. A destra

( 15 giugno 2017 )

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