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”Aiutiamoli a casa loro” Earth First!

”Aiutiamoli a casa loro”, magari su un altro pianeta, per esempio si potrebbero mandare su uno dei nuovi sette pianeti simili alla Terra, scoperti dalla Nasa, dove pare ci siano forme di vita. Chissà se lo proporrà qualcuno dei nostri politici nelle prossime ore. I loro, ovviamente, sono gli immigrati. Quante volte in questi anni abbiamo sentito ripetere luoghi comuni, ai limiti del tragicomico, sull'immigrazione, una questione ormai epocale di questi primi decenni del nuovo millennio. Il più banale e frequente è appunto ”l’aiutiamoli a casa loro”, una cosa in teoria di buonsenso ma in pratica assai difficile da realizzare visto che gran parte dei modelli di aiuti ai paesi in via di sviluppo si son rivelati non proprio efficientissimi. Certo non è l’unica strada questa che anima le discussioni, da Montecitorio ai bar di provincia, nel nostro Belpaese: c'è chi alza muri sui confini, il nuovo presidente Usa Donald Trump lo sta facendo sulla linea del Messico (e dalla Casa Bianca già si sente rimbombare l’ag - giornato slogan: ”Earth First”) ma anche nella vecchia Europa, basti pensare al caso più noto, quello dell'Ungheria, non si scherza. Poi c'è chi scarica le proprie responsabilità, ed i paesi dell’Unione europea che lo fanno non sono pochi, lasciando l'Italia spesso da sola a farsi carico dei nuovi sbarchi. Un ruolo quello dell'Italia raccontato molto bene da un film, ”Fuo - coammare” di Gianfranco Rosi, sul mondo di Lampedusa, frontiera italiana di immigrazione, di speranza ma anche di timori, e che è entrato nella cinquina dei documentari candidati all'Oscar che si terranno tra pochi giorni a Los Angeles. Perché il cinema, in fondo, per sensibilità e fantasia sa cogliere molti aspetti che la vita di ogni giorno magari non vede. Per questo, dopo la scoperta dei sette pianeti nell’orbita di Trappist-1, una stella nana rossa ultrafredda a una distanza stimata di circa 39 anni luce da noi, arriverà di certo un film sulla vita nello spazio nuovo inesplorato, in fondo trovare altri luoghi dove poter vivere è uno dei sogni di sempre dell'uomo. Che, a suo modo, è sin dalla sua comparsa sulla terra un migrante. Per questo anziché il solito ”aiutia - moli a casa loro”, una volta - in un futuro lontano - accertato che si potrà vivere sui 7 piccoli pianeti rocciosi, beh andiamoci noi tutti lassù. Potrebbe essere un modo per vedere le cose da un altro punto di vista, meno scontato perché, come ha detto spiegando la scoperta, il coordinatore della ricerca, Michael Gillon, si tratta di ”un sistema planetario eccezionale, non solo perché i suoi pianeti sono così numerosi, ma perché hanno tutti dimensioni sorprendentemente simili a quelle della Terra”. Certo, lassù, sui magnifici sette, l’uomo non è ancora arrivato!

( 24 febbraio 2017 )

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