Venerdì 19 aprile 2024, ore 16:21

Dal governo no alla mano pubblica (ma Renzi apre)

Alitalia, che fare? La domanda, citazione del programma politico di Vladimir Lenin anni prima della rivoluzione di ottobre, diventerebbe quasi comica se sulla vicenda della ex Compagnia aerea di bandiera non ci fossero in ballo migliaia di posti di lavoro. Cosa succederà adesso? La politica, ovviamente, come sempre accade in questa nostra bella Italia, dice la sua. Cominciamo dal premier Paolo Gentiloni. Lui che aveva sostenuto apertamente un voto positivo da parte dei lavoratori di Alitalia sull'accordo con l'azienda per i tagli e per far partire quella che era l’ipotesi di rilancio, ieri ha chiuso le porte alla nazionalizzazione della compagnia dopo la netta vittoria del "no" nella consultazione sull’ac - cordo tra azienda e sindacati. ”Non posso tacere la preoccupazione per quello che sta accadendo - ha detto Gentiloni - in una grande impresa come Alitalia. Anche lì bisognerebbe essere in grado di stare sul mercato e competere. Devo dire che da parte mia c’è stata delusione per l'opportunità offerta dall'accordo che non è stata colta. Chi governa ha il compito di risolvere i problemi e dire anche la verità e io l'avevo detto prima e anche adesso: non ci sono le condizioni per la nazionalizzazione. Tuttavia il governo si sente impegnato a non disperdere le risorse di asset e lavoro della compagnia, ci lavoreremo sapendo che la decisione presa nel referendum rende più difficile accettare la sfida". Sempre parlando di Alitalia e del voto dei lavoratori per il no all’accor - do, intervistato dal quotidiano La Repubblica il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha delineatole possibili ripercussioni della crisi sulla compagnia: "Mi dispiace molto, avevamo fatto tutti un lavoro importante per rimettere in pista Alitalia. Avevamo chiesto che il peso non ricadesse solo sui lavoratori”,ora invece si apre ”l'orizzonte incerto dell'amministrazione straordinaria”. Per Poletti, infatti, adesso ”si apre una fase di incertezza e di sacrifici”e c'è rischio"per circa 20mila posti di lavoro, tra i 12.500dipendenti della compagnia e gli 8mila lavoratori dell'indotto. Ha fatto sentire la propria voce anche il responsabile del l ministero per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, centrando il focus delle sue parole sul futuro prossimo di Alitalia: "Il nuovo commissario deve assicurare la continuità dell'azienda e poi trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla". Per la continuità "l'unica cosa sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300-400milioni per assicurare sei mesi di gestione". Alla domanda su Lufthansa che, salvo colpi di scena, sembrava interessata a comprare Alitalia, Calenda ha risposto in maniera semplice: "Lo spero, sarebbe interessante da esplorare". Insomma, quella che pare esclusa ascoltando gli interventi del premier e di due importanti Ministri del Governo Gentiloni, è la nazionalizzazione di Alitalia in cui speravano, dopo anni di peripezie, i lavoratori che han votato no all’accordo. Una soluzione esclusa, stando alle parole della politica italiana, al 90% e su cui bisognerebbe comunque fare i conti con l’Ue e la Commissione Europea che sino ad oggi si sono sempre opposti ad aiuti diretti dello Stato alle imprese. Anche se a Bruxelles, in queste ore, sono cauti al punto che la portavoce della Commissione Ue ha spiegato che "l’Europa è sempre pronta a discutere con gli Stati membri i loro piani in linea con le regole Ue", aggiungendo che sino ad oggi non sarebbero arrivate richieste mirate di intervento sul punto. Rispetto ai no della politica alla nazionalizzazione, chi in queste ore sembra aprire, a sorpresa, è Matteo Renzi che avverte (da probabile riconfermato leader del Pd con le primarie di domenica prossima) "non lasceremo soli i lavoratori", criticando la posizione di chiusura del Governo visto, avrebbe detto Renzi ai suoi, che in ballo ci sono dodicimila dipendenti di Alitalia coinvolti in una crisi che potrebbe assumere le proporzioni di una "tragedia”. Una posizione diversa da quella del Ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio che ha sottolineato più volte: “Non c’è nessuna possibilità di nazionalizzare Alitalia”. Che ne sarà, dunque, di Alitalia? La risposta alle prossime puntate.

( 27 aprile 2017 )

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