Giovedì 25 aprile 2024, ore 2:21

In tv non zitti e Mosca: il programma esteri di M5S

Tra Donald Trump e Vladimir Putin (in politica estera), con tra poche ore (ndr, mentre scriviamo) il debutto in tv su La7 di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, co-fondatore assieme a Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle, ed alla vigilia della giornata di sabato ad Ivrea, un Memorial Day ad un anno dalla morte di Gianroberto Casaleggio. Insomma, mentre Beppe Grillo ha ripreso il suo tour teatrale in giro per l'Italia con il suo spettacolo, c'è un gran fermento nei 5 Stelle. L'odore di una eventuale vittoria alle prossime politiche si avvicina sempre di più e Davide Casaleggio, sempre più spesso, negli ultimi mesi, ha incontrato i parlamentari negli uffici del Movimento 5 Stelle, e nelle ultime ore, si è preparato a dovere con Rocco Casalino, capo comunicazione e soprattutto responsabile di tutte le interviste tv, al suo debutto televisivo. Il Movimento, in queste settimane, sta affrontando in convegni, ma anche sul Blog di Beppe Grillo, temi dall'energia alla politica estera passando per l'economia con cui deve fare i conti una forza politica che si candida a vincere le elezioni per governare e che deve il suo successo soprattutto a temi anticasta ed antisistema. Per capire come stia cambiando il dibattito pubblico del M5S basta leggersi una frase di Luigi Di Maio, assieme a Alessandro Di Battista uno dei leader e frontman tv del Movimento, che dice "abbiamo un Paese da cambiare, con un programma che guarda al futuro dell'Italia per i prossimi 20 anni". Ma torniamo al programma: un punto chiave delle proposte grilline riguarda sicuramente il campo della politica estera. Non so quanti dei nostri lettori ricorderanno, era il gennaio di quest'anno, la polemica di Grillo per una sua frase male interpretata in tema di Trump e Putin (che non a caso citavamo nell'incipit di questo articolo). “La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come Donald Trump e Vladimir Putin”. Così la stampa italiana tradusse le parole di Beppe Grillo apparse in un’in - tervista esclusiva al settimanale francese Journal du Dimanche che vennero poi smentite dal leader del Movimento Cinque Stelle che in un post accusò i “traduttori traditori”. “Non l’ho mai detto, piuttosto ho spiegato come la presenza di due leader politici di grandi Paesi come Usa e Russia predisposti al dialogo è un punto di partenza molto positivo, perché apre a scenari di pace e distensione”. Questo a gennaio. Nella primavera che stiamo vivendo adesso, insomma in questi giorni, sul Blog di Grillo è apparso un intervento dal titolo chiaro: "#ProgrammaEsteri: Russia, un partner economico e strategico contro il terrorismo". A firmare l'intervento Fulvio Scaglione, giornalista e reporter di guerra. Nel suo contributo da esterno tra le altre cose si legge: "Nel dicembre del 2016, quando l'Unione Europea ha deciso di prolungare di altri sei mesi le sanzioni economiche varate nel marzo del 2014 contro la Russia, il danno per l'Italia era ormai arrivato a 10 miliardi di euro in mancate esportazioni. Tutti sulle spalle del nostro Paese, che nel 2013 era il secondo esportatore verso la Russia tra i Paesi dell'Unione Europea, e registrava con la Russia un interscambio commerciale del valore di 40 miliardi di euro l'anno. Per avere un'idea di che cosa significano cifre come queste, basterà ricordare che il valore dell'intera legge di stabilità varata dal Parlamento italiano nel 2016 è stato di 35 miliardi. (..) Ma per quanto siano clamorosi i dati, l'aspetto economico della relazione con la Russia non è nemmeno il più importante. Assai più decisiva è la necessità di recuperare un rapporto costruttivo con un Paese, la Russia, che può offrire un contributo decisivo nelle relazioni internazionali. Oggi la Russia è protagonista in Medioriente, dove ha impresso una svolta sia alla complessa trattativa che ha portato all'accordo sul nucleare iraniano, che al sanguinoso conflitto in Siria. E lo è anche nell'Africa del Nord, dove è diventata un partner strategico dell'Egitto, e negli ultimi tempi anche un attore sempre più influente nella crisi libica. Stiamo parlando del nostro Mediterraneo, una frontiera d'acqua ormai decisiva come la questione dei flussi migratori, per fare solo un esempio, dimostra. Perché dobbiamo privarci della collaborazione con la Russia?". Tu chiamale se vuoi, interrogazioni.

( 7 aprile 2017 )

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