Voucher e primarie Pd, ovvero del perché in Italia le cose cambiano con il rischio che non cambi mai nulla. Cominciamo dai voucher, con il governo Gentiloni che strizzando l'occhio alla Cgil, sta provando a depotenziare i referendum sugli stessi voucher (promossi dal sindacato di Camusso e Landini) con la conseguenza di rinnegare le politiche sul lavoro dei Governi degli ultimi anni. Ieri a mettere un'asticella al revisionismo in materia di lavoro è stato Angelino Alfano, ministro degli Esteri e leader di Ap, ovvero di quel resta del centro (politico) in Italia. “C’è un punto importante per noi, che è quello dei voucher. Noi - spiega Alfano - vogliamo offrire una soluzione immediata agli imprenditori che vogliono assumere, in modo tale da non lasciare neanche un giorno di vuoto normativo. Lavoriamo su questo e questo per noi è un punto molto importante”. Alfano per la verità si spinge anche più oltre e spiega di mettere in conto su questa questione anche un’eventuale crisi di governo, rispetto alle richieste che Alternativa Popolare sta avanzando al premier Gentiloni. Vedremo. Nell'attesa ha un significato politico non da poco andare a sbirciare le parole che negli ultimi tempi ha detto l'ex premier Matteo Renzi sul momento politico e sui voucher. "Abbiamo di fronte - avverte Renzi - la battaglia delle amministrative, concentriamoci su quelle". Mentre sul tema dei voucher, il leader del Pd avverte: "Sono stati un'invenzione dei precedenti governi di centrosinistra sostenuti da quelli che ora vorrebbero cancellare i buoni". Bersani, D'Alema e gli altri insomma. Accanto al tema dei voucher in queste ore sta prendendo corpo e curiosità anche la battaglia nel Pd per le primarie. Conclusa la prima fase del congresso, quella in cui gli iscritti al Pd hanno votato nei 6.648 circoli del partito, arriveranno a fine aprile le primarie dei cosiddetti gazebo. Chi vincerà? Si tratta di aspettare pochi giorni e lo sapremo. Nell'attesa diamo una occhiata all'esito della prima fase: Matteo Renzi ha ottenuto 176.743 voti, pari al 66,73 per cento dei 264.879 voti validi (su 266.370 votanti, cioè il 59,15% degli iscritti). Andrea Orlando si è fermato al 25,26 per cento, 66.917 voti. Michele Emiliano è arrivato terzo con 21.219 voti, pari all'8,01 per cento.?Il voto nelle regioni. Analizzando i dati disaggregati per regioni, si può notare come l'ex segretario abbia vinto in tutte le regioni tranne la Puglia, dove Emiliano l'ha spuntata con il 42,8 per cento contro il 40,3 di Renzi. La regione di cui l'ex magistrato è governatore è anche, di fatto, il suo più grande bacino di voti, che gli ha consentito di superare la soglia di sopravvivenza per la partecipazione al primarie dem fissata al 5 per cento. Il luogo dove in assoluto l'ex premier ha raccolto più voti è una provincia autonoma: si tratta dell'Alto Adige, dove ha raggiunto la ragguardevole percentuale dell'80,99 per cento (viceversa in Trentino ha vinto con il 45,45). Ma molte altre regioni superano la soglia del 70% per cento. Come ad esempio la Campania (77,2), la Calabria (76), l'Umbria (75,9), il Molise (74,2), la Sardegna (72) e le Marche (71,3). Oltre all'Umbria, Renzi ottiene un risultato superiore al 60% anche in altre storiche regioni "rosse", come la Toscana (68,13) l'Emilia Romagna (63,2) e, al Sud, la Basilicata (64). Quanto a Orlando, il risultato migliore lo ottiene in Valle D'Aosta (42,02), sebbene non sufficiente ad arrivare primo. Deludente l'esito nella sua regione, la Liguria, dove prende il 39,19 contro il 59,97 di Renzi. Le prossime tappe. Al netto delle polemiche sulle cifre tra Renzi, Orlando ed Emiliano, il congresso va comunque avanti. Le prossime tappe prevedono l'8 aprile la Convenzione nazionale del Pd, nel corso della quale i tre candidati alla segreteria Renzi, Orlando ed Emiliano esporranno il loro programma per la leadership. Ogni candidato potrà avere una o più liste a sostegno. Domenica 30 aprile si terranno le primarie aperte a tutti. Si potrà votare dalle 8 alle 20 sotto i gazebo nelle piazze e in altri punti di aggregazione del Pd. A ogni votante sarà richiesto un contributo di 2 euro. Da adesso al 30 aprile Andrea Orlando ha chiesto che si tenga almeno un confronto in tv a settimana. Ma per ora ne è previsto soltanto uno, organizzato da Skytg24 per il 26 aprile. E che vinca il migliore