Roma, 26 mag. (askanews) - "Il rischio c'è sempre e per questo il ragionamento va strutturato in modo diverso: bisogna strutturare bandi e regole in modo da garantire la parità di condizione nella competizione tra le imprese. Siamo in un'economia di mercato e se per l'esecuzione di certi lavori, le imprese straniere hanno skills superiori rispetto a quelle italiane, per esempio dal punto di vista tecnologico, è giusto affidare loro i lavori. L'importante è che si facciano le cose e che vengano fatte bene. Mi hanno insegnato che la cultura del merito deve prevalere su tutti gli altri aspetti". Lo ha detto Maurizio Stirpe vice presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confindustria nel corso della War Room di Enrico Cisnetto, in merito al rischio che una fetta delle risorse del Pnrr finisca alle imprese straniere poiché quelle italiane non avrebbero la capacità di eseguire i lavori, anche per mancanza di figure professionali adeguate.
"In Italia c'è troppo protezionismo - ha aggiunto - siamo il Paese dei troppi campanili dove l'eccezione prevale sempre sulle regole e quindi alla fine si vanificano non solo le regole ma non si dà efficacia neanche alle eccezioni ". Inoltre, "in presenza di shock ravvicinati come lo sono stati quello del 2008, del 2013, del 2020 o del 2022, sono aumentate le distanze e le disuguaglianze tra chi è riuscito a crescere e si è fortificato in modo importante e chi invece ha dovuto soccombere - ha commentato ancora Stirpe .- Il Pnrr sarà tanto più efficace quanto più riuscirà a ridurre le disuguaglianze ben note nel nostro Paese, che riguardano le competenze, i territori, le generazioni e il genere".