Città del Vaticano, 20 mag. (askanews) - "A Kiev - ha detto Gallagher - avremo incontri con le autorità ma è stato bello stare a Leopoli e celebrare la Messa e con l'arcivescovo Mokrzycki, avere anche un lungo colloquio con i vescovi della chiesa greco-cattolica. Non ero mai stato in Ucraina, ho incontrato diverse personalità a Roma ma non è la stessa cosa stare qui. Vedere la guerra dalla televisione è una cosa, toccare questa realtà un'altra. Vorrei manifestare anche a nome del Santo Padre sostegno e solidarietà".
La Santa Sede, più in generale, "vorrebbe continuare ad incoraggiare l'invio di aiuti umanitari e allo stesso tempo sensibilizzare la comunità internazionale e questo è sempre necessario. Purtroppo in ogni conflitto, lo abbiamo visto anche in Siria o in Libano con i tanti problemi che ha avuto, dopo un po di tempo subentra la stanchezza anche nel sostenere un popolo in difficoltà. La stanchezza arriva anche per il fatto che non si trova la soluzione, che le cose vanno avanti per lungo tempo, così quello che noi cerchiamo di fare, quello che il Papa ha fatto è avviare tanti interventi, diversi momenti di preghiera e tanti appelli per la fine della guerra in Ucraina, continueremo in questa direzione".