Venerdì 19 aprile 2024, ore 12:29

Costruzioni

Edilizia, più legalità nel settore: le proposte dei sindacati

Una serie di proposte per sostenere la legalità nel mondo delle costruzioni e nell'intero Paese. Le presentano oggi, nel corso di un convegno a Roma, le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil nazionali che, si legge in una nota, "sono da tempo impegnate sul tema della legalità, del contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, indirizzando la loro iniziativa a sostegno di un'economia legale che rafforzi la sana e corretta competizione delle imprese, che affermi pienamente la dignità delle persone e i diritti dei lavoratori". Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil richiedono il "massimo livello di trasparenza delle informazioni relative alle misure di prevenzione sin dal momento successivo al sequestro, con banca dati presso Anbsc; costituzione di un tavolo istituzionale nazionale di monitoraggio, quale rilevante atto partecipativo del sindacato, sui protocolli di legalità sottoscritti".
E, ancora, "istituzione dell'ufficio attività produttive e sindacali presso l'Anbsc per affrontare le criticità relative alle aziende sequestrate e confiscate; istituzione presso le prefetture dei tavoli provinciali permanenti di monitoraggio sulle aziende sequestrate e confiscate". I sindacati, inoltre, propongono "rating di legalità come strumento di agevolazione e premialità nell'accesso agli appalti pubblici; sconto Iva del 5%; pubblica amministrazione e convenzioni con le aziende per la realizzazione di opere, gestione dei servizi e forniture". Le organizzazioni sindacali, inoltre, propongono un "fondo per le aziende sequestrate e confiscate per garantire il credito bancario; fondo di rotazione; emersione del lavoro irregolare (nero, grigio, frodi di identità), tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; credito di imposta per favorire la regolarizzazione dei rapporti di lavoro in nero o irregolari".

E ancora Fillea, Feneal e Filca richiedono "fissazione dell'udienza di verifica dei crediti e saldo dei creditori; congelare i debiti per saldarli dopo l'esaurimento della creditori; congelare i debiti per saldarli dopo l'esaurimento della procedura giudiziaria, quindi dopo la confisca definitiva; destinazione a fini sociali delle aziende confiscate". Poi, "incentivi per i lavoratori che, costituendosi in cooperativa, sono disposti a rilevare l'azienda; formazione dei lavoratori delle aziende, collaborazioni tra le istituzioni e i fondi interprofessionali". Per le organizzazioni sindacali, quindi, è necessaria la "costituzione di una specifica 'white list' di manager per la gestione industriale ed economica dell'impresa sequestrata e/o confiscata finalizzata a una efficace e coerente applicazione delle specifiche norme legislative esistenti, dando continuità produttiva e occupazionale alla stessa; allargamento dei protocolli di legalità a tutte le opere pubbliche a prescindere dalla loro entità; rafforzamento degli interventi sui flussi di manodopera a partire dalle esperienze esistenti, incrociando i dati con il nostro sistema bilaterale contrattuale; individuare opportune misure di ammortizzatori sociali per i lavoratori nella fase di sequestro/confisca delle imprese".

Altro punto focale per la categoria è il rinnovo del contratto che se non dovesse arrivare entro novembre condurrà ad una mobilitazione generale dei lavoratori del settore. A lanciare l’ultimatum alle controparti Ance, Coop, Artigiani, PMI sono i sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che hanno dato il via ad una campagna straordinaria di assemblee unitarie, nei cantieri e a livello territoriale, nei mesi di settembre ed ottobre. "A un anno dalla scadenza del contratto nazionale dei lavoratori edili - dichiarano i segretari generali delle tre sigle, Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi - c’è l’urgenza di dare una risposta salariale al milione e mezzo di addetti del settore. In questo periodo abbiamo assistito solo ad incontri interlocutori, dove ha prevalso il tatticismo delle imprese, e ad atteggiamenti dilatori. E questo è avvenuto nonostante le proposte avanzate dal sindacato siano finalizzate non solo a dare risposte ai lavoratori, in termini salariali e di diritti, ma anche per affrontare in termini nuovi le grandi trasformazioni che stanno caratterizzando il settore e l’intera filiera delle costruzioni, a tutela delle imprese che investono e che rispettano le regole e contro le tante che invece operano in regime di concorrenza sleale, violando gli obblighi contrattuali, retributivi e di sicurezza e, di fatto, facendo dumping alle imprese regolari".

Articolo domani su Conquiste tabloid

( 26 settembre 2017 )

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