Sì all’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore lavanderie industriali che coinvolge circa 20mila addetti e 1.200 imprese dei settori alberghiero e sanitario.
Per quanto riguarda la parte economica l’intesa, siglata dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti dell’associazione datoriale Assosistema Confindustria, prevede un aumento medio sui minimi di 155 euro (cat B1), così suddiviso: per il settore turismo 40 euro da marzo 2023, 45 euro da maggio 2024, 50 euro a maggio 2025 e 20 euro ad ottobre 2025; per il settore sanitario 20 euro da marzo 2023, 20 euro da dicembre 2023, 50 euro a giugno 2024 e i restanti 65 euro ad aprile 2025.
Le parti hanno deciso di aumentare l’elemento perequativo per le aziende che non effettuano contrattazione di secondo livello dai 260 euro a 350 nel corso della vigenza contrattuale. Aumentato anche il contributo a carico delle aziende per il Fondo sanitario Fasiil da 8 a 12 euro con l’impegno a rafforzare le prestazioni sanitarie. Introdotto un meccanismo antievasione, le aziende qualora non rispettassero l’intesa contrattuale incorreranno in una sanzione.
“Siamo giunti a questa intesa in tempi brevi, in un settore che ha pagato un prezzo altissimo durante la pandemia - affermano Filctem, Femca e Uiltec -. Un accordo possibile grazie alla volontà delle parti. Un rinnovo che introduce elementi normativi importanti, come la maggiorazione delle percentuali previste per il lavoro supplementare e il passaggio automatico dal livello di ingresso A1 al successivo. Abbiamo, infine, ottenuto più attenzione ai temi della salute e della sicurezza e un incremento medio salariale importante”.
Sulla parte normativa l’intesa prevede molte risposte alle richieste fatte in piattaforma: passaggio automatico dal livello A1 al livello A2 dopo 20 mesi dall’assunzione anche in periodi non continuativi; inserimento della percentuale del 15% di maggiorazione per il lavoro supplementare a partire dalla prima ora di lavoro e aumento della percentuale di maggiorazione in caso di clausole elastiche dall’1,5% al 15%.
Tra le altre novità anche l’obbligo di accordo sindacale in sede aziendale per regolamentare l’istituto della reperibilità. Infine è stato istituito l’Organismo Paritetico Nazionale Salute e Sicurezza con il compito di programmare azioni per il miglioramento delle condizioni di lavoro, attività formative, studi e ricerche inerenti salute, ambiente e sicurezza. L’intesa per il triennio 2023 - 2025 verrà sottoposta al voto nelle assemblee dei lavoratori del settore nelle prossime settimane.
Sara Martano