Settore della panificazione in stato di agitazione. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil annunciano che da settembre metteranno in campo un'iniziativa a livello nazionale "per dare voce ai tanti lavoratori della panificazione che hanno diritto a un contratto rinnovato". La trattativa è attualmente sospesa in vista dell'impossibilità a riprendere i fili di un confronto giusto e necessario per dare l'adeguato riconoscimento economico e normativo ai tanti lavoratori del settore.
"Il pane è da sempre bene primario per le persone; che sia prodotto nei laboratori come nelle aziende industriali dai lavoratori che ne assicurano il consumo tutti i giorni sulle nostre tavole. Sono trascorsi ben 109 anni dallo sciopero de "il pane e le rose" contro la riduzione delle paghe e oggi - ricordano i sindacati - come allora, ci ritroviamo in una situazione che vede il salario bloccato da due anni e mezzo".
"Un confronto complicato - spiegano - che si sta portando avanti in due tavoli separati, in quanto le parti datoriali, Fippa (Federazione italiana Panificatori) e Fiesa-Assopanificatori non siedono unitariamente al tavolo della trattativa e comunque, anche se con motivazioni differenti, entrambe non hanno la volontà di rinnovare il contatto".
"E’ impensabile - proseguono i sindacati - che manchi questa volontà proprio per lavoratori che nel lungo periodo di pandemia non si sono mai tirati indietro, sfidando la paura e le difficoltà in un momento tragico per il nostro
Paese, adattandosi a quanto le aziende richiedevano, dagli orari alla organizzazione complessiva del lavoro. Abbiamo bisogno di riprendere un confronto serio e responsabile per dare i giusti diritti, a partire dal salario, dalla salute e sicurezza e dalla formazione". "Non è più accettabile - concludono i sindacati - la chiusura delle controparti, arroccate su posizioni speculative nei confronti dei lavora".
Ce.Au.