Ormai dal lontano 1954 ogni tre anni, nel mese di settembre vengono assegnati da una giuria internazionale dai 10 ai 20 premi “Compasso d’Oro” ai prodotti e /o progetti di design più innovativi e di qualità, scelti tra numerosi beni preselezionati e segnalati in specifici annuari durante i tre anni precedenti. Tutti gli oggetti premiati vengono poi raccolti nella Collezione storica Compasso d’oro ADI creata dal 2001 dall’ADI (Associazione Design Industriale per la loro tutela e valorizzazione. Un vero e proprio “Oscar del design industriale” che ha reso prestigiosi e indimenticabili numerosi prodotti anche di uso comune, dalla macchina da cucire BU della Necchi alla Lettera 22 dell’Olivetti, dal Ziz Giocattolo in gommapiuma armata di Bruno Munari al telefono Cobra Italtel o alle sedie Cartel k4870, fino alla mitica FIAT Panda. Il premio giunto ormai alla sua XXVI edizione, nel 2020 ha visto inaugurare persino una piazza progettata dall’architetto Alessandro Sassi, a suo nome “Piazza Compasso d’Oro” nel luogo su cui si affaccia l’edificio che accoglie la nuova sede dell’ADI e il nuovo ADI Design Museum, che, in attesa di una mostra permanente in cui esporre i 350 oggetti vincitori del premio, ha ospitato quest’anno fino al 16 settembre la mostra “Mettere radici” costituita dai prodotti in lista per il Compasso d’Oro 2020. Nato da un’idea di Gio Ponti il premio tra il 1954 e il 1958 fu organizzato dai magazzini la Rinascente per passare poi alla gestione dell’ADI al fine di vigilare sulla sua imparzialità e integrità. Il logo costituito da un compasso, ispirato a quello di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea, che graficamente sembra pure formare la lettera A iniziale dell’Adi, fu ideato da Albe Stainer, in quegli anni art director per l’arredamento interno ed esterno dei grandi magazzini la Rinascente. A lui è attribuita anche la scelta del nome del premio, coniato durante una riunione preparatoria quando Steiner tolse casualmente dal suo taschino un compasso Goeringer. Il logo fu poi realizzato dagli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli, su commissione della Rinascente ed è rimasto immutato fino ad oggi divenendo simbolo di qualità e rigore. Si attende ora una nuova data per l’inaugurazione ufficiale della mostra di apertura dell’ADI Design Museum- Compasso d’oro (più volte rimandata per la pandemia in corso) per poter finalmente vedere sfilare gli oggetti che hanno contribuito a segnare la storia del design italiano di questi ultimi sessant’anni e con essi la nostra storia.