Il 14 settembre 1822 è il giorno in cui si compie il suo destino, ma è anche la data che segna la nascita della Egittologia moderna. Durante la visita al fratello Jacques Joseph intuisce la corretta chiave interpretativa dei geroglifici: “Je tiens l’affaire!” urla Champollion e sviene per l’emozione. Espone le sue teorie e il suo metodo nella Lettera a Monsieur Dacier con cui condivide la felicità della sua scoperta. Champollion procede mettendo in correlazione il nome di Faraoni e Regine contenuti nei cartigli in tutte e tre le sezioni della stele. Parte dai nomi di Tolomeo (Ptolmys) e Cleopatra (Qliopadra) e servendosi della scoperta di Young secondo cui a un geroglifico corrisponde un suono, che cioè v’era assoluta e perfetta corrispondenza fonetica Champollion capisce che i geroglifici sono un sistema linguistico misto, ideografico e fonetico. Nel 1828 decide di organizzare una nuova spedizione con il fiorentino Ippolito Rosellini, finanziata dal Granducatao di Toscana e dal governo di Francia, per perfezionare il suo metodo raccogliendo più iscrizioni possibili in Egitto. Nel 1836 viene pubblicata postuma la prima grammatica egiziana basata sui manoscritti lasciati da Champollion che era divenuto nel frattempo il Direttore della sezione egizia del Louvre, essendo per tutti l’eroe che aveva restituito al mondo intero l’Egitto perduto e nascosto nella più affascinante delle scritture del mondo antico