Anni a dibattere e a scrivere di lavoro, di precarietà, di generazione perduta. Ma davanti al gesto disperato di un giovane che, a trent’anni, decide di togliersi la vita, le parole appaiono vuote. Prive di senso. Sul suo profilo Facebook, Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, parla di “una sconfitta per tutti. Nessuno escluso”. Un gesto al quale non si può rispondere “con altre parole o promesse”. Di sicuro non servono ai genitori di questo giovane uomo. E non bastano più a quanti si trovino a vivere una condizione analoga. “Dobbiamo fare tutti di più per una vera politica di inclusione: quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale come hanno sottolineato oggi il Presidente della Repubblica Mattarella ed i Vescovi delle regioni meridionali. Occorrono - conclude - fatti concreti per rispondere all’atto di denuncia di Michele nei confronti della società italiana che non sa valorizzare il valore e la voglia di emergere di tanti giovani di tutte le regioni italiane oggi senza una occupazione stabile o costretti trovare in altri paesi europei una prospettiva di lavoro dignitosa e la speranza di costruire un futuro con maggiori certezze”.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)