Venerdì 26 aprile 2024, ore 0:05

Dibattito

L'eredità di Marco Biagi a vent'anni dal suo assassinio

di Luigi Sbarra

Sono passati vent’anni dal barbaro assassinio di Marco Biagi, il giuslavorista bolognese che con il suo “ Libro bianco” si era impegnato a cambiare le condizioni del mercato del lavoro.

La Fondazione della Cisl intitolata ad Ezio Tarantelli, ricorderà sabato l’attualità del pensiero di questo intellettuale bolognese libero e brillante, che aveva pagato con la vita, proprio come Tarantelli, il coraggio di difendere le proprie idee. Biagi e Tarantelli, sono due eroi del nostro tempo, uccisi barbaramente perché volevano un paese più moderno, accomunati dalla stessa passione autentica per l’Europa e per una maggiore coesione sociale ed economica. Soprattutto convinti che la democrazia rappresentativa non si esaurisce nel rapporto tra istituzioni e partiti, ma che il contributo dei corpi intermedi è essenziale per il governo dell'economia nelle società complesse. In particolare Marco Biagi ricercava in quegli anni costantemente il dialogo con la Cisl, aveva colto con grande acume e lungimiranza da una parte le trasformazioni economiche e del mondo del lavoro, dall’altra, la necessità di una buona e contrattata adattabilità del sistema sociale rispetto alle rapide e profonde oscillazioni dell'economia globalizzata. Poneva sempre al centro le tutele da estendere a tutti, i diritti, la dignità del lavoro.

Biagi era consapevole dell’importanza del dialogo sociale, ed era grande sostenitore del “ primato' delle relazioni industriali sulla legge, attraverso un ruolo responsabile delle parti sociali che resta l'elemento centrale per il rafforzamento del lavoro e per far crescere il salario, la qualita’ dei prodotti e la produttività delle imprese.

Era per un nuovo equilibrio che affiancasse a queste nuove flessibilità condivise potenti strumenti universali di politica attiva. Leve rimaste purtroppo solo sulla carta.

Oggi la sfida è costruire quella rete, darle solidità, connetterla ad un sostegno al reddito legato a programmi di riqualificazione e all'introduzione del principio della formazione continua come diritto umano. S'illude chi pensa che la precarietà sia abrogabile per legge, che l'organizzazione del lavoro, la rappresentanza o i salari possano essere elevati per decreto. La via per combattere la precarieta’ e migliorare le condizioni del lavoro è nell'estensione delle tutele dei contratti collettivi, nel potenziamento del secondo livello, nell'inclusione nelle buone relazioni industriali dei nuovi lavori e nella battaglia senza quartiere ai contratti di comodo e allo sfruttamento.

Il meglio del giuslavorismo italiano è sempre venuto dagli accordi sindacali. Non dall’invadenza della politica o dalle sentenze delle magistratura. Ecco perché l'errore più grande che è stato compiuto da tutti i Governi negli ultimi venti anni è stato proprio quello di voler intervenire con le leggi sulle materie e sulle regole del lavoro, pensando che solo da queste scaturisse una maggiore crescita ed una maggiore occupazione.

Riforme calate dall’alto con misure legislative, che invece dovrebbero affermarsi nel confronto e nel negoziato autonomo e libero tra le parti sociali, imprese e lavoratori.

Questa era la ricetta di Marco Biagi, che era un sostenitore della contrattazione, della bilateralità e della partecipazione, che cercava di individuare con coerenza e gradualità le procedure necessarie al dialogo sociale, a partire dai livelli territoriali, fino alle forme di negoziato nazionale. Il giuslavorista bolognese riteneva come noi che il problema era ( e rimane tuttora) come favorire con maggiori investimenti pubblici e privati il lavoro dei giovani, come alzare i salari detassando gli accordi di secondo livello, come migliorare l’occupabilità delle persone, i servizi per l’impiego, la formazione permanente, l’alternanza scuola- lavoro, l'apprendistato duale, un uso appropriato e non utilitaristico da parte delle aziende dei tirocini.

Cultura, formazione, innovazione e lavoro devono camminare insieme. Non c'è un prima ed un dopo. Da lì bisogna ripartire oggi per una società con “ more jobs' e “ bet ter jobs”, come scriveva Biagi. Se la politica vuole legiferare a favore del lavoro, la via è quella della piena attuazione dell’articolo 46 della Costituzione sulla partecipazione e cogestione nelle aziende pubbliche e private.

Cambiare il nostro sistema economico, dando forza alla democrazia economica è la vera sfida da portare avanti, il modo migliore anche per onorare la memoria ed il sacrificio di tanti giuslavoristi ed economisti uccisi barbaramente per aver indicato al paese un percorso riformatore alternativo al conflitto.

Segretario Generale Cisl

( 19 marzo 2022 )

Libri

Nel nome del destino

Con il nuovo romanzo di Simona Lo Iacono è venuta a riprendersi la scena da un passato lontanissimo Virdimura, una "fimmina che voleva farsi dutturi!";

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Papaevangeliou, il luogo visibile dell’ invisibile

Venerdi 26 Aprile si apre una mostra intitolata ICONOSTASI presso lo Studio d’arte GR*A a Roma

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Willem de Kooning "torna" in laguna

Le sue opere in mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia in concomitanza con la 60.ma Biennale Internazionale d’Arte

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it