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10 marzo 1946

La prima volta delle donne al voto

Il 10 marzo di 70 anni fa le donne in Italia ottennero il diritto al voto. Per Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl fu “l'inizio di un cammino graduale ma inesorabile, tra delusioni e conquiste, verso la piena cittadinanza delle donne, un cammino purtroppo ancora oggi non completato”. La leader di Via Po in una nota sottolinea il valore di quella “svolta epocale per un'Italia ancora arretrata rispetto agli altri Paesi europei. Si può comprendere benissimo, pertanto, lo stato d'animo, l'emozione e la gioia - continua Furlan - che accompagnò le donne dopo quel fantastico traguardo, in particolare quelle impegnate in prima persona in una sfida di civiltà senza precedenti. La libertà di scegliere, di studiare, di lavorare ed essere riconosciute come cittadine erano le loro pressanti richieste sin dall'Unità d'Italia e prima tra tutte il diritto di voto, come gli uomini".

Proprio oggi in Senato è stata depositata una specifica mozione, sottoscritta da senatrici e senatori di diversi partiti, per impegnare il Governo a promuovere la conoscenza delle madri costituenti e il loro contributo nel dare, alla nostra Costituzione, caratteristiche di lungimiranza verso i temi della parità e dell'uguaglianza tra donne e uomini.

"Pensando all'esempio di quelle donne, alla loro passione, al loro impegno e al loro coraggio, dobbiamo anche noi oggi ritrovare quella forza e determinazione - esorta il segretario della Cisl - per andare avanti nella nostra azione quotidiana verso una società più giusta ed equilibrata, dove radicare i capisaldi della 'Piattaforma di Pechino', i principi di parità e pari opportunità e quello di empowerment delle donne, in base al quale 'i diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali'. Abbiamo dinanzi ancora tante altre sfide epocali: dall'aumento dell'occupazione femminile, causa principale del calo demografico, all'eliminazione del gap salariale. Da una maggiore rappresentanza e partecipazione delle donne in politica, nell'economia e nella società a un contrasto efficace della violenza di genere a cominciare dai luoghi di lavoro", conclude Furlan.

La mozione impegna il Governo su tre obiettivi: "Promuovere, nel corso del 2016, iniziative di ampio respiro, di carattere nazionale e locale, per ricordare le figure delle ventuno donne costituenti, anche attraverso la realizzazione di programmi televisivi e radiofonici; promuovere in tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado momenti dedicati alla conoscenza e allo studio delle ventuno donne costituenti, ricordandone l'impegno e il ruolo svolto nella stesura della Carta costituzionale, nonché a istituire, nelle scuole di ogni ordine e grado, programmi educativi destinati al riconoscimento e alla valorizzazione delle donne nella Storia, nella Filosofia, nella Scienza e nelle altre discipline umanistiche e scientifiche; promuovere e rafforzare la tutela dei diritti delle donne e il loro empowerment in tutti i settori, affrontando le cause strutturali della discriminazione basata sul genere, e promuovere le condizioni che favoriscono la trasformazione nelle relazioni di genere per renderle egualitarie e a garantire alle donne l'effettiva partecipazione, nonché la possibilità di assumere la leadership a tutti i livelli decisionali, politici, economici e sociali".

( 10 marzo 2016 )

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