Pochi giorni fa in Valnure, nel Piacentino, uno studente di 11 anni ha aggredito una professoressa mandandola in ospedale. Il ragazzino, per reclamare attenzione in aula dall’insegnante che stava facendo lezione, si è prima sdraiato sulla cattedra, quindi ha iniziato a colpirla con pugni al braccio. La professoressa, sessantacinquenne e con 40 anni di carriera alle spalle, è stata dimessa con sette giorni di prognosi.
Pochi giorni fa in una scuola di Foggia, la secondaria di I grado ‘L.Murialdo’ , il vicepreside è stato aggredito da un genitore. Colpito con pugni alla testa e all’addome, il docente è finito all’ospedale con 30 giorni di prognosi. A “causare” l’aggressione, pare, un rimprovero al figlio.
Pochi giorni fa, in una scuola di Santa Maria a Vico, provincia di Caserta, uno studente minorenne ha sfregiato con un coltello il volto della sua insegnante; in classe di fronte agli altri compagni. Ferita alla guancia sinistra, la professoressa, 54 anni, è stata medicata nell'Ospedale di Maddaloni e dimessa con 15 giorni di prognosi.
Ai fatti sono seguite le scuse, in alcuni casi. E’ seguito il perdono. Sono seguiti gli editoriali. Inchiostro sul “clima sociale ad alta conflittualità”, “la spettacolarizzazione della violenza nei media”, “la perdita di autorevolezza della scuola”.
La riflessioni, tuttavia, per quanto necessarie, non sono sufficienti. I sindacati chiedono risposte. Le chiedono, in una nota congiunta, la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan e la segretaria generale della Cisl Scuola, Lena Gissi. Risposte dalla magistratura ma anche “da tutte le istituzioni che sono preposte alla sicurezza della comunità scolastica”.
“Non possiamo far finta di niente di fronte al ripetersi di episodi di violenza nei confronti dei docenti - sottolineano Furlan e Gissi - che compiono ogni giorno la loro funzione formativa ed educativa, spesso in contesti sociali e familiari difficili. Nulla può giustificare le aggressioni e le intimidazioni nei confronti di chi svolge il proprio dovere con grande dignità, professionalità e passione, aiutando i giovani a costruire il proprio futuro nella società e collaborando in maniera responsabile con le famiglie”. Per questo le segretarie generali di Cisl e Cisl Scuola richiamano la necessità di un’alleanza “tra docenti, studenti e famiglie, la comunità educante che abbiamo voluto inserire nell'ultimo contratto, per arginare ogni fenomeno di violenza e mettere al bando i comportamenti e quei messaggi equivoci che spesso sono alla base delle azioni di intimidazione, bullismo ed intolleranza nei confronti delle istituzioni scolastiche che rappresentano il fondamento culturale della convivenza pacifica della nostra società”.