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Bankitalia

A luglio nuovo record del debito. Vola a 2.300 miliardi

Nuovo record del debito delle pubblico: a luglio è stato pari a 2.300 miliardi, in aumento di 18,6 miliardi rispetto al mese precedente. L’allarme arriva da Bankitalia spiegando che l'incremento ha riflesso l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (per 32,9 miliardi, a 85,6; erano pari a 101,0 miliardi a luglio 2016), in parte compensato dall'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (13,3 miliardi).

Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19 miliardi, in calo di 400 milioni quello delle amministrazioni locali.

A compensare l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, scrive via Nazionale nel fascicolo "Finanza pubblica, fabbisogno e debito", è anche l'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi). Quanto agli enti di previdenza il debito "è rimasto pressoché invariato.

"L'alfabetizzazione finanziaria dei risparmiatori, oltre a costituire per loro una prima difesa, rafforza l'ambiente in cui le diverse istituzioni sono chiamate a operare", ha sostenuto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco intervenendo alla cerimonia di intitolazione a Carlo Azeglio Ciampi del centro per l'educazione finanziaria della Banca d'Italia. Per Visco l'importanza dell'educazione "non riduce certo la necessità di garantire la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, assicurare la migliore supervisione possibile da parte delle autorità di vigilanza e intervenire con decisione per punire i comportamenti illeciti e scorretti".

L'Italia sostiene il discorso di Juncker e vede nell'idea di creare un superministro dell'economia "l'accelerazione più efficace" di molte alte altre proposte. Lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a Tallinn. Il discorso di Juncker "è molto importante, di ampio respiro" e "sicuramente coglie nei fatti molte delle idee che l'Italia aveva già avanzato. Quindi noi lo sosteniamo", ha detto Soprattutto perché "è il momento giusto in Europa per pensare al rafforzamento dell'architettura istituzionale, visto che l'economia sta dando risultati importanti"..

Padoan ha chiarito che dinanzi a risultati migliori delle attese non possiamo sederci. Anche perchè "sappiamo che prima o poi il Pil rallenterà e ci sarà un peggioramento della situazione e quindi bisogna chiedersi cosa fare".. Nessuna tentazione di stasi nel percorso delle riforme avviato da questa legislatura. "Il rischio più serio" in questa fase di economia che sembra tornare alla normalità, ha osservato, è "pensare che il peggio sia passato e quindi meno o poco resti da fare".

 

( 15 settembre 2017 )

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