L’olio con cui i cittadini di Venezia friggono gli alimenti diventerà biocarburante per i vaporetti grazie ad un progetto sperimentale che punta all’economia circolare.
Per sette mesi, dal 1 aprile al 31 ottobre 2018, tutti i mezzi acquei della flotta Avm/Actv utilizzeranno il nuovo combustibile la cui parte vegetale verrà prodotta dalla raffineria Eni di Porto Marghera.
L’accordo (sottoscritto da Eni, Comune di Venezia, Gruppo Avm e Veritas) prevede che Veritas, la multiutility che effettua la raccolta dei rifiuti nel territorio, consegni l’olio di frittura di origine domestica, previo trattamento di purificazione, alla bioraffineria consentendo così un esempio concreto di valorizzazione di scarti di consumi. Una produzione che, oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente marino e non, è anche a chilometro zero.
“Questo accordo rappresenta un esempio vincente di economia circolare in cui tutti i soggetti sono win win, cioè vincenti - afferma il segretario confederale Cisl Angelo Colombini -. In questo contesto tutti i protagonisti sono portatori di valore aggiunto: in termini economici, per i risparmi di importazione di carburanti, in termini ambientali per l’azzeramento della dispersione in laguna di olii alimentari inquinanti e la riduzione delle emissioni rispetto al carburante diesel di totale derivazione dal petrolio, in termini sanitari per la riduzione delle polveri sottili, del particolato disperso in atmosfera e in particolare degli ossidi di azoto nocivi per l’ambiente e la salute”.
Una notizia commentata positivamente anche dal sindacato territoriale: “Siamo molto soddisfatti di questo accordo - afferma Giuseppe Callegaro, segretario Femca Cisl Venezia -, frutto di un lavoro fatto nel territorio nel rispetto dell’ambiente”. Negli anni l’azienda Veritas ha costruito un vero e proprio distretto della materia in località Fusina con l’obiettivo di riciclare e recuperare i rifiuti e gli scarti alimentari. “Da un rifiuto, che in questo caso sono gli oli di cucina, - continua ancora Callegaro - si riesce a produrre un additivo per il carburante bio che impatta meno sull’ambiente. E’ una vittoria per tutti e in particolare per il territorio perché si può sperare che la raffineria possa ingrandirsi e rimanere a Venezia”.
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