L’Italia sotto la lente dell’Europa. Il Paese è tra i “rischi politici” all’orizzonte. L’allarme è stato lanciato dal Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici che da Parigi ha lanciato il suo avvertimento.
Infatti, in cuna onferenza stampa, Moscovici ha evidenziato la situazione dell'Italia tra i "rischi politici" all'orizzonte in Europa. "L'Italia - ha detto - si prepara ad elezioni il cui esito è quanto mai indeciso. Quale maggioranza - si è chiesto - uscirà dal voto?" di marzo. "Quale programma, quale impegno europeo? In un contesto in cui la situazione economica dell'Italia non è certamente la migliore al livello europeo, felice chi potrà dirlo...".
Moscovici ha aggiunto che quello italiano è uno scrutinio che segue "da molto vicino". "Oggi - ha spiegato - è difficile immaginare quale coalizione uscirà dal voto, con quali ambizioni europee, anche se con l'approssimarsi delle elezioni tutti i partiti rivedono il loro posizionamento rispetto all'euro".
Riferendosi poi alla situazione economica in Europa, alla Grecia, alla Brexit e alla crisi migratoria, Moscovici ha detto: "Credo di poter dire che siamo usciti dall'era delle grandi crisi europee". "L'Europa ha ripreso colore", ha aggiunto, sottolineando che ormai la crescita europea supera il 2%, "più degli Stati Uniti". "L'Europa - ha detto - può contare su una crescita solida e duratura".
"Credo di poter dire - ha evidenziato - che siamo usciti dall'era delle grandi crisi europee". "L'Europa ha ripreso colore", ha aggiunto, sottolineando che ormai la crescita europea supera il 2%, "più degli Stati Uniti". "L'Europa - ha detto - può contare su una crescita solida e duratura".
"Possiamo avere fiducia nella ripresa dell' Italia", ha insistito, aggiungendo che diverse riforme sono state svolte e altre sono ancora da fare. Ma ha poi ribadito che il principale motivo di preoccupazione è "l'incertezza politica" per le elezioni del 4 marzo.
Poi, in mdo anomalo, è entrato anche nel dettaglio dei programmi dei partiti o movimenti che si presenteranno alle prossime elezioni. La proposta di Luigi Di Maio di sfondare il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil "è un controsenso assoluto", ha aggiunto Moscovici, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Sul piano economico - ha aggiunto - questa riflessione non è pertinente: il tetto del 3% ha un senso molto preciso, quello di evitare che il debito non slitti ulteriormente. Ridurre il deficit - ha martellato il responsabile Ue - significa combattere il debito e combattere il debito significa rilanciare la crescita".