Ancora una doccia fredda sul fronte dell’occupazione. Il tasso dei senza lavoro in Italia a febbraio è aumentato di 0,1 punti percentuali al 12,7%. Lo riferisce l’Ocse in una nota. Il dato italiano è in controtendenza rispetto alle altre due principali economie dell’eurozona, Francia e Germania, dove la percentuale dei senza lavoro è rimasta stabile al 10,6% e 4,8%. Nell’insieme dell’unione monetaria, la disoccupazione è scesa dall’11,4% all’11,3%. Nel nostro Paese resta inoltre “eccezionalmente elevata” la disoccupazione giovanile, al 42,6%. E questo nonostante gli sforzi intrapresi con la Garanzia Giovani, su cui ora anche la Corte dei Conti Ue ha deciso di accendere un faro.
Non si hanno notizie, per ora, complice naturalmente il silenzio non edificante degli Stati membri, di giovani che siano riusciti a trovare un lavoro decente o ad avviare un percorso di formazione professionale a (massimo) 4 mesi dalla fine della loro carriera scolastica. La Corte dei Conti Ue (Eca), ammette Iliana Ivanova, responsabile dello studio sulla Youth Guarantee, non è in grado nemmeno di sapere quanti dei 12,7 miliardi messi a disposizione dall’Ue fino al 2020 sono stati davvero utilizzati per creare posti di lavoro per i 7,5 milioni under 25 che non sono né occupati né impegnati in attività di studio o formazione (i cosiddetti NEET).
(Approfondimento di Pierpaolo Arzilla su Conquiste Tabloid - disponibile da stasera su questo sito, dopo le 18)