Venerdì 19 aprile 2024, ore 17:53

Acquisizioni

Bayer: Monsanto rifiuta offerta 62 di mld di dollari

Monsanto respinge l'offerta da 62 miliardi di dollari della Bayer ma resta aperta per ulteriori trattative. Lo rende noto il Wsj citando la società americana. Il suo cda ritiene la proposta della casa farmaceutica tedesca come "incompleta e finanziariamente inaedeguata" ma resta disponibile a "ulteriori conversazioni costruttive".

Nei giorni scorsi, il gigante farmaceutico Bayer (90 miliardi di euro di capitalizzazione) ha detto che intende offrire 62 miliardi di dollari cash per acquisire il gruppo agrochimico americano Monsanto. Bayer, che aveva confermato la scorsa settimana di aver contattato Monsanto in vista di un’acquisizione, ha poi aggiunto che la proposta da 122 dollari ad azione rappresenta "un valore a un premio sostanziale" per gli azionisti del gruppo statunitense famoso per la ricerca sui sementi geneticamente modificati. L’offerta è superiore del 37% rispetto al prezzo di chiusura del titolo registrato il 9 maggio scorso (89,03 dollari).

Bayer ha detto che intende finanziare l’operazione con un mix fra capitale e debito e che la futura forte generazione di cassa delle attività combinate permetterà un deleveraging veloce. Il gruppo tedesco ha cercato in questo modo di tranquillizzare gli investitori preoccupati per un possibile aumento di capitale o cessioni di asset. Bayer ha anche detto che si attende sinergie nette per 1,5 miliardi di dollari in tre anni se l’operazione dovesse completarsi.

Se andrà a buon fine, questa acquisizione creerà il maggior produttore di sementi al mondo e prodotti chimici per l'industria agricola (antibiotici, semi di culture geneticamente modificati e pesticidi), con un fatturato annuo combinato superiore ai 67 miliardi di dollari. Monsanto è il più grande venditore al mondo di semi per le culture, compresi quelli geneticamente modificati che resistono meglio ai pesticidi.

La fusione transatlantica Bayer-Monsanto, tra le altre cose, oltre a essere potenzialmente legata alla questione glifosato nell’Ue, sembrerebbe intrecciata anche con i negoziati sul Ttip, l’accordo che potrebbe “indebolire i processi decisionali democratici a vantaggio delle multinazionali”, come riportato dal settimanale tedesco Der Spiegel. In particolare, il trattato, secondo chi si dichiara contrario, abbasserebbe gli standard di qualità e sicurezza che in questo momento “proteggono” l’ambiente e la salute dei cittadini europei. Un obiettivo, per i negoziatori, che verrebbe raggiunto attraverso l’adozione di leggi che eliminerebbero le differenze normative che esistono tra Unione europea e Stati Uniti, a tutto vantaggio di questi ultimi dove gli standard sono decisamente più bassi.

Chi è contrario a questa logica di mercato ha paura che dietro la semplificazione e l’armonizzazione delle norme ci sia in realtà la volontà di “indebolire i processi decisionali democratici a vantaggio delle multinazionali”, come riportato dal settimanale tedesco Der Spiegel. Un tentativo di tutelare maggiormente gli interessi delle aziende, a scapito dei lavoratori e dei consumatori. La Germania è uno dei paesi europei dove il fronte contrario al Ttip è più attivo. Il 10 ottobre 2015 per le strade della capitale Berlino hanno manifestato circa 150mila persone aderenti a sindacati, organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani. Non è dunque un caso se alcuni attivisti dell’organizzazione non governativa Greenpeace abbiano deciso di proiettare alcune parti riservate del trattato (svelate il 2 maggio in un dossier di 248 pagine, Ttip leaks, realizzato dalla sezione olandese dell’ong) proprio sulla facciata del parlamento tedesco. I documenti contengono riferimenti al cibo, ai cosmetici, all’agricoltura e ai pesticidi, alle telecomunicazioni.

Secondo gli analisti interpellati dal Wall Street Journal, l’operazione potrebbe non piacere agli investitori di Bayer, molti dei quali hanno puntato sul titolo soprattutto per la sua enorme divisione specializzata nell’health-care. Il gruppo tedesco, infatti, ha minore familiarità con l'agricoltura e le colture geneticamente modificate, come ha spiegato Markus Manns, fund manager per conto di Union Investment, società azionista di Bayer , al gruppo Wsj.

( 25 maggio 2016 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Con lo scopo di far conoscere la tradizione millenaria di questa pratica, che modifica permanentemente il corpo e che fin dagli albori, anche in Italia, ha accompagnato la storia dell’uomo, il Mudec di Milano presenta la mostra “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo”

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Marco Polo a 700 anni dalla morte

Venezia apre le celebrazioni con una grande mostra a Palazzo Ducale

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Filosofia

L’ontologia di Severino

Tra i maggiori pensatori del secondo Novecento, è stato il massimo esponente del nichilismo odierno, rivisitato sulla scorta dei classici greci, a cominciare dal Parmenide

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it