Giovedì 25 aprile 2024, ore 21:26

Ambiente

Dai Riva oltre un miliardo per risanare Taranto e l’Ilva

Sarà presentato nei prossimi giorni, l’accordo annunciato ieri dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, in base al quale la famiglia Riva pagherà più di un miliardo di euro come compensazione del danno ambientale. Cifra che si aggiunge a quanto già stanziato in precedenza (1.6 miliardi complessivi, ha precisato stamane Palazzo Chigi) che andranno andranno a risanare Taranto e l’Ilva.

L'annuncio del premier Matteo Renzi, nella diretta social di ieri sera, sul rientro in Italia dei soldi sequestrati anni addietro ai Riva, dovrebbe consentire, da un lato, di chiudere un vecchio contenzioso e, dall'altro, di postare nuove e importanti risorse sul risanamento dello stabilimento siderurgico di Taranto. Il riferimento del premier è presumibilmente al miliardo e 200 milioni fermi da anni in Svizzera e bloccati dalla magistratura italiana, in particolare dalla Procura di Milano nel'ambito di un'inchiesta che ha contestato ai fratelli Adriano ed Emilio Riva, quest'ultimo scomparso anni addietro, reati di natura fiscale e valutaria. Sono almeno quattro anni che l'Italia e l'Ilva - cioè da quando, nel 2013, la società dell'acciaio è stata commissariata dal Governo - provano a utilizzare queste risorse per finalizzarle al risanamento del siderurgico. Nel corso delle varie leggi varate, è anche cambiato il meccanismo che, di volta in volta, avrebbe dovuto consentire la loro utilizzazione. In una delle ultime leggi, per esempio, si ipotizzò che il miliardo e 200 milioni dei Riva, attualmente in banche svizzere, finanziasse il lancio di obbligazioni da parte dell'Ilva in amministrazione straordinaria - obbligazioni con le quali finanziare la bonifica - che queste fossero sottoscritte da Equitalia Giustizia e che il sequestro dalla Magistratura di Milano si trasferisse, conseguentemente, dalle somme sequestrate alle obbligazioni. Ma le varie soluzioni legislative, messe a punto dal Governo e definite dal Parlamento, hanno dovuto sempre fare i conti con l'indisponibilità della famiglia Riva ma, soprattutto, con la resistenza elvetica a far tornare in Italia un'ingente somma quando i Riva, per i reati contestati, ancora non hanno subito una condanna nemmeno in primo grado.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 30 novembre 2016 )

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