Mercoledì 24 aprile 2024, ore 6:34

Parlamento

Decreto Dignità, inizia la conta sugli oltre 900 emendamenti

Dalle categorie da escludere dalla stretta sui contratti a termine, a partire da colf e badanti, avanzate da tutti, alla reintroduzione dell’articolo 18 proposta da Liberi e Uguali.

Sono quasi tutti delle opposizioni i circa 900 emendamenti al decreto dignità al vaglio delle commissioni Finanze e Lavoro della Camera. Bisogna vedere chi alla fine supererà la prima scrematura dell’ammissibilità mentre da domani passerà al voto.

Se hanno la quasi certezza di passare, al netto di problemi di coperture, tutte le proposte condivise da Lega e M5S, molto più difficile che trovino spazio le richieste delle opposizioni. Escludere le famiglie dai rincari dei contratti a termine che al momento comprendono anche il lavoro domestico, è una delle proposte che ha più chance. Ma c’è chi chiede di esentare tout court dalla stretta anche chi assume i laureati, gli stagionali, le start up o le attività di ricerca in istituti privati. Fdi sfida invece il governo sulle promesse del contratto, chiedendo tra l’altro quota 41 e un primo assaggio di flat tax sui redditi incrementali. E’ qui casca si vedrà che linea adotterà il Governo.

Previsione non facile se si analizzano le dichiarazioni. Il G20 ''è stata un'occasione per spiegare le intenzioni del governo italiano, e l'accoglienza è stata ''sempre molto positiva'', ha affermato il ministro dell'economia, Giovanni Tria, a margine dei lavori del G20. Tria ha spiegato la ''volonta' di applicare il programma del governo mantenendosi ovviamente quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l'instabilità''. Parole che il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta così in una intervista al Corsera : "Ci hanno eletti per cambiare, se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino da Bruxelles, che molti Paesi Ue ignorano bellamente". Salvini ha ribadito che "di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rspetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime significative risposte sulla riduzione delle tasse".

"La manovra d’autunno dovrà essere di crescita, di sviluppo coraggiosa, diversa da quelle degli ultimi anni. Già da quest’anno ci dovranno essere segnali concreti a prescindere dalla situazione economica internazionale su lavoro, tasse, pensioni ed Equitalia". Salvini, interpellato sui tempi per la riduzione delle tasse e flat tax: "La manovra economica sarà in autunno e quindi i provvedimenti economici dovranno entro quest’anno dare un segnale di inversione di tendenza. Quindi dovremmo almeno cominciare le riforme che ci siamo impegnati a fare, ha ribadito.

"Mi aspetto - ha ribadito anche il vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economic Di Maio - una legge di bilancio coraggiosa. Il ministro Tria giustamente dice che va fatta nell'ambito delle disponibilità di bilancio, ma noi ancora dobbiamo iniziare a determinare questa disponibilità". "Adesso inizia il dialogo con la Commissione europea - ha aggiunto - e noi non chiediamo la luna, ma lo stesso trattamento che hanno avuto gli altri Stati negli ultimi anni, quando hanno investito nelle famiglie che fanno figli, nelle riforme fiscali e nel sostegno al reddito con strumenti come il reddito di cittadinanza".

( 23 luglio 2018 )

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