Niente aumento dell’Iva nel 2018. E quindi, probabilmente, nessuno scambio tra rialzo dell’aliquota e taglio del cuneo fiscale. Davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, assicura il pieno impegno del governo a sterilizzare le clausole di salvaguardia per il prossimo anno, così come previsto nel Def, e puntualizza che il ’trade-off’ tra Iva e cuneo sul quale sembrava essersi favorevolmente sbilanciato nei giorni scorsi non rappresenta una sua preferenza, ma «una delle tante ipotesi» amplificata nel corso di un’intervista. Non proprio una marcia indietro, ma comunque una decisa apertura nei confronti dei dem nel dibattito sulle tasse che lo ha portato oggi a incontrare una delegazione del partito stavolta al Senato. In continuità con il governo Renzi,
Il 2017 sarà il quarto anno di crescita consecutiva, tuttavia "il livello di crescita raggiunto non ci entusiasma, non ci possiamo dire soddisfatti", ha confermato il ministro dell'Economia. Anche il tasso di disoccupazione "è inaccettabilmente elevato, specialmente tra i giovani".
"Una inversione della politica di consolidamento sarebbe controproducente", sarebbe "una scelta rovinosa per il Paese di cui pagherebbero le conseguenze soprattutto i ceti più deboli", ha proseguito Padoan.
"Se accelerassimo la contrazione del deficit oltre il ragionevole, rischieremmo di colpire la ripresa. Occorre un aggiustamento di bilancio graduale". Il ministro dell'Economia ha ricordato che "il Paese deve affrontare un sentiero stretto" visti i limiti strutturali da affrontare con le riforme e l'alto debito.
"Confermata la volontà del governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale, resta la necessità di finanziare tale riduzione in modo permanente, così che i tagli siano credibili". "Il quadro programmatico del Def - ha aggiunto Padoan - è costruito su realistiche ipotesi di politica di bilancio, ma il Governo è aperto ad una discussione ampia ed approfondita sulle scelte che andranno finalizzate in sede di formazione della Legge di Bilancio".
"Il governo si è impegnato a intervenire con la prossima legge di bilancio per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate". Padoan ha sottilineato poi che la manovra "sterilizza una parte di questo aumento, che quindi resta contemplato a legislazione vigente per un valore di poco inferiore allo 0,9%" (circa 15 miliardi). "L'intendimento del Governo prevede di escludere tale aumento attuando una manovra alternativa".
Il decreto di correzione e di crescita, la cosiddetta 'manovrina' "dovrebbe arrivare oggi, è un decreto piuttosto corposo". "Mi scuso per il ritardo", ha aggiunto il ministro.
Infine, capitolo Iva. "Non sono in grado di dire quali misure" si useranno per rimuovere "le clausole perché non se ne è ancora parlato, fa parte di un dibattito che va fatto in modo aperto libero di ideologismi". Padoan ha sottolineato che "io posso avere le mie preferenze ma alcune (un aumento dell'Iva per avere risorse per il taglio del cuneo, ndr) sono state amplificate, traducendo in mia preferenza una delle tante ipotesi. Mi auguro che il dibattito sia franco, con un po' di analisi tecnica oltre che politica".
Per la Corte dei Conti commentando il Def sempre in audizione alle Commissioni Bilancio, l’obiettivo di deficit all’1,2% nel 2018 è ”da perseguire con fermezza, ricercando la più efficace composizione tra una disattivazione, anche parziale, della clausola (o il ricorso ad altre misure fiscali), misure di contenimento della spesa, che riducano il perimetro dell’intervento pubblico e un più esteso ricorso a una diversificazione negli accessi alle prestazioni”.
Anche Bankitalia più guardinga: non si può escludere una revisione della.Iva Quindi, diversa la posizione sulle clausole di salvaguardia. ”Una riconsiderazione dell’ampio ventaglio delle aliquote Iva non dovrebbe a questo stadio essere esclusa, così come è opportuno valutare la possibilità di razionalizzare e contenere le tax expenditures” ha detto il vicedirettore generale di Bankitalia Luigi Signorini in audizione sul Def , spiegando che contrasto dell’evasione fiscale e razionalizzazione della spesa sono «obiettivi condivisibili e da considerare strategici» ma ”la possibilità di reperire in questo modo risorse tanto ingenti e in così breve tempo non è sicura». Per Signorini «lo scambio Iva-cuneo è una questione complessa, che merita di essere discussa e approfondita”