Eni punta su Ravenna e investe 2 miliardi di euro nei prossimi 4 anni. Antonio Vella, Chief upstream officer di Eni, ha annunciato l’intenzione della società di mettere in atto un piano di investimenti e attività upstream 2017-2020 inerente l’estrazione di gas nel distretto centro-settentrionale.
“Il distretto Eni di Ravenna - afferma Vella, - è in grado di fare molto di più. Se vogliamo investire su un ciclo integrato, non c’è al mondo posto migliore”. Eni prevede di portare la produzione dai 52,5 barili equivalenti al giorno (kboed) del 2016 a 52,9 nel 2020, ma lo scenario massimo arriva a 120, pari a 15 milioni di metri cubi al giorno. Il programma - assicura - prevede un ridottissimo impatto sull’ambiente grazie all’utilizzo prevalente di impianti e strutture esistenti. I nuovi pozzi saranno tre nel 2017, quattro all’anno nel periodo 2018-2020. E nell’ultimo anno del piano è prevista l’attivazione di una nuova piattaforma. Una parte del piano di investimenti riguarda la dismissione di impianti non più funzionali nel piano di rilancio delle attività nell’offshore: nei quattro anni è prevista la chiusura di 23 pozzi onshore, 29 offshore e tre teste di pozzo, oltre a sei strutture monotubolari, un cluster e tre piattaforme.
Per i sindacati, “un piano ambizioso come quello presentato non può prescindere da puntuali momenti di verifica sul suo avanzamento e da regole condivise che preservino la permanenza in loco di quelle competenze ed attrezzature in grado di garantire i livelli di sicurezza che da sempre contraddistinguono il Polo Energetico di Ravenna”.
Approfondimento domani su Conquiste Tabloid