Primo giorni di test per la fattura elettronica, entrata in vigore all’inizio di gennaio, con l’obiettivo di impedire le false fatturazioni e recuperare gettito sottratto alle casse del Fisco. L’Agenzia delle Entrate ha fornito i numeri: sono 2,8 milioni le e-fatture emesse nei primi quattro giorni da parte di oltre 120 mila operatori. Una media di 700 mila al giorno. Con una percentuale di errore pari al 6%, scarti dovuti nella maggior parte dei casi - spiega l’Agenzia - a errori sostanziali, quelli cioè che avrebbero reso non valida la fattura anche su qualsiasi altro supporto. Tuttavia per il Codacons è "caos fiscale generato dalle nuove norme e in particolare dall’introduzione della fatturazione elettronica". L’associazione dei consumatori ha annunciato che presenterà un esposto per interruzione di pubblico servizio.
Lamentele anche dall’Associazione dei commercialisti: "Ci risultano segnalazioni di utenti - ha spiegato il presidente Marco Cuchel -che, collegandosi al portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, visualizzano il messaggio "Il sistema non è al momento disponibile, ci scusiamo per l’inconveniente e si prega di riprovare più tardi". Ma l’Agenzia delle Entrate ha respinto le accuse al mittente: "Nessuna anomalia sul server Sogei". E ha assicurato un attento monitoraggio effettuato sui sistemi. Ha anche ricordato a scanso di possibili disallineamenti tecnologici la app a disposizione sul proprio sito per compilare e inviare le fatture elettroniche .
L’Agenzia delle Entrate ha poi fatto presente che il margine di errore riscontrato finora è basso, specie se paragonato a quanto accaduto in passato: nei primi tempi di applicazione della fattura nella Pubblica amministrazione i margini di errore raggiunsero il 30%.
Il Sistema di interscambio, che di fatto consente il controllo delle transazioni all’Agenzia delle Entrate, verifica se la fattura contiene i dati obbligtori ai fini fiscali; la correttezza dell’indirizzo telematico al quale il cliente desidera che sia recapitata la fattura; che la partita Iva del fornitore e la partita Iva o il codice fiscale del cliente siano esistenti. Se i controlli sono positivi, il Sistema di interscambio consegna la fattura al destinatario comunicando, con una ricevuta di recapito, a chi ha trasmesso la fattura, la data e l’ora di consegna del documento. Dunque la e-fattura va necessariamente redatta utilizzando un pc, un tablet o uno smartphone, che deve possedere anche il consumatore per ricevere la fattura.
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