Diminuisce l'elevata tassazione sull'impresa, ma ancora troppo poco: "nel 2017 il carico fiscale arriva al 43% del Pil. Ci batte soltanto la Francia con il 47,5%. In pratica subiamo un tax spread rispetto all'Eurozona pari a 24 miliardi all'anno". Così il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti dal palco dell'assemblea annuale. E poi "ci sono adempimenti che drenano risorse e tempo.
Il cuneo fiscale sul costo del lavoro è al 47,8%, sopra di quasi 12 punti rispetto alla media dei Paesi avanzati".
Incentivi alle grandi imprese, mentre le piccole soffocano. Il grido d'allarme arriva dall'assemblea nazionale di Confartigianato. "Nel 2016 le micro e piccole imprese italiane hanno esportato prodotti per 117 miliardi, un record", ricorda il presidente Giorgio Merletti. "Eppure l'artigianato viene colpito dalle politiche a misura di grande impresa. E scoraggiato da troppe norme che creano burocrazia e controlli inutili". Di qui la richiesta della confederazione - che rappresenta oltre un milione e mezzo di imprenditori artigiani con 3 milioni di addetti - di "includere tutte le imprese" anche le piccole nel piano Industria 4.0.
Un dato per tutti: nel 2016 sono nate 319 imprese artigiane al giorno, si legge nel Rapporto annuale di Confartigianato. L'export è stato da record: 117,4 miliardi di prodotti (1,5 miliardi in più sul 2015). I piccoli imprendiotri spendono 5 miliardi all'anno in innovazione, 6.600 euro per addetto, il 6,5% sopra la media di tutte le imprese. Quanto a produttività, in tre anni le piccole imprese manifatturiere hanno fatto meglio (+10,7%) delle grandi imprese italiane (+1,6%) e delle piccole aziende tedesche (+0,8%).
”Abbiamo apprezzato molto oggi la relazione ampia, lucida e piena di contenuti propositivi del Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti”, ha affermato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, presente a Roma all’Assemblea nazionale di Confartigianato.“Nelle parole del Presidente Merletti abbiamo riscontrato una piena assonanza con le posizioni della Cisl, sia per quanto riguarda il tema della centralità del lavoro e della persona nei processi aziendali, sia per quelle che devono essere le priorità del nostro paese in termini di maggiore crescita, di investimenti in innovazione e soprattutto di maggiore qualità dei nostri prodotti. Crediamo anche noi che questa sia la vera sfida per alzare la competitività del nostro paese”. La Furlan ha aggiunto che “con le Associazioni degli artigiani abbiamo raggiunto accordi importanti nei mesi scorsi che ora occorre rafforzare con la contrattazione e con la partecipazione organizzativa dei lavoratori alle scelte delle aziende. Questo è il modello che noi vogliamo realizzare con tutte le associazioni imprenditoriali”. Per la leader della Cisl “è altresì importante che nella relazione di Merletti sia stato ribadito l’obiettivo della riduzione delle tasse sul lavoro per favorire la ripresa economica e sociale, tasse che vanno tagliate anche sulle buste paga dei lavoratori e dei pensionati. Abbiano bisogno di una riforma complessiva del fisco che rimetta al centro il lavoro e non che premi invece la speculazione finanziaria”, ha sottolineato la Furlan.
"Viviamo una ripresa ancora fragile", ha insistito Merletti. "E in nove anni - tra 2007 e 2016 - abbiamo perso 534 mila occupati, tra i lavoratori autonomi". E ancora: "Come possiamo crescere se dal 2011 al 2016 i prestiti all'artigianato sono diminuiti di un quarto? Come possiamo investire per essere al passo con le nuove tecnologie, come possiamo usufruire di ammortamenti e super ammortamenti se il credito per il mondo della micro e piccola impresa è sempre di meno?"