Giovedì 25 aprile 2024, ore 15:38

Manovra

Il Def arriva in Parlamento, possibili tagli alle detrazioni fiscali

Reddito e pensioni di cittadinanza, revisione della Fornero, compresi possibili ritocchi per le pensioni di vecchiaia: con la nota di aggiornamento al Def prende forma la prossima legge di Bilancio, che resta comunque tutta da scrivere e che sarà accompagnata da un pacchetto di 12 disegni di legge collegati e da un decreto sulla pace fiscale con l’obiettivo di chiudere le liti per garantire la ripresa della riscossione. Confermata la sterilizzazione degli aumenti dell’Iva, totale per il 2019 e parziale per gli anni a venire, coprendoli in parte anche con tagli di spesa che nel 2019 finanzieranno la manovra per circa 3,6 miliardi.

Proprio sul Def, audizione domani di Tria, Banca d’Italia, Istat, Corte dei conti e Pisauro presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, presso la Sala del Mappamondo, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018.

In sintesi, sono 9 i miliardi a disposizione, a cui si aggiunge 1 miliardo per i centri per l’impiego. Le coperture arrivano in parte dai fondi del Reddito di inclusione. L’ipotesi è che parta al più tardi ad aprile. L’importo massimo sarà di 780 euro, a scalare, e verrà dato anche a chi ha casa. Ancora allo studio la durata ma nel caso di assunzione prima della scadenza, l’importo dell’assegno potrebbe trasformarsi in incentivo a favore dell’azienda. La pensione di cittadinanza sarà modulata tenendo conto della situazione familiare, anche con riferimento alla presenza di persone con disabilità o non autosufficienti.

Il governo è pronto inoltre a stanziare 7 miliardi per cambiare le regole per andare in pensione: a inizio 2019 verrà introdotta ’Quota 100’, vale a dire l’uscita dal lavoro con un’età minima di 62 anni e 38 anni di contributi.

Allo studio anche la possibilità di bloccare l’aumento di cinque mesi dell’età l’accesso alla pensione di vecchiaia che dovrebbe scattare nel 2019.

Poi tutta una serie di misure da non sottovalutare. Gli incentivi verdi per le ristrutturazioni di abitazioni e edifici potrebbero essere resi stabili mentrei sindacati lanciano l’allarme: mancano le risorse per il rinnovo dei contratti ma anche per finanziare le assunzioni e fare investimenti. Poi per finanziare la flat tax per le pmi e gli autonomi, viene cancellata l’imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) che doveva entrare in vigore nel 2019. Stop anche all’Ace, l’aiuto alla crescita economica.

Veniamo alle noti dolenti. Come si finanziaerà parte della manovra? Sarebbero previsti aumenti degli acconti delle imposte sui redditi e tagli degli sconti fiscali. Nel recente passato gli acconti, ora al 98% per l’Irpef e al 100% per l’Ires, erano stati aumentati: nel 2013 al 100% per l’Irpef, al 101% per l’Ires e al 110% per l’Irap, con un maggior gettito stimato a 2,6 miliardi dalla Cgia di Mestre. -

Spunta la possibilità di un taglio dei superticket, "per intero o la maggior parte”, dice la ministra della Salute Giulia Grillo.

Più asili nido e strutture per l’infanzia: sono alcuni degli impegni previsti accanto a una nuova “razionalizzazione” dell’Isee. Spazio anche all’idea di rafforzare i voucher per i servizi alla persona. Più risorse per la non autosufficienza, per il diritto al lavoro dei disabili e al fondo ’dopo di noì per l’assistenza delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.

Per le Pmi l’obiettivo è quello di assicurare “congrui livelli di investimento e un riequilibrio del regime dei canoni” per le società partecipate o titolari di concessioni pubbliche. Si punta a rafforzare il Fondo di garanzia e la sezione speciale dedicata alla micro-imprenditorialità. Verso la riconferma iper e super ammortamento del piano Impresa 4.0.

Combattere le emissioni inquinanti: il governo è pronto a promuovere anche la creazione di una rete di supporto per le ricariche e si valuterà la possibilità di introdurre contributi pubblici all’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici.

Infine, si pensa a estendere l’equo compenso per contrastare il precariato e a una estensione delle norme sul lavoro accessorio per baby sitter e stagionali.

Pronta una ulteriore stretta contro le imprese italiane che traslocano la propria attività in Paesi esteri e non mantengono i livelli occupazionali nei siti produttivi per i quali hanno usufruito degli incentivi. Resta invece una promessa per gli anni a venire la flat tax generalizzata, che sarà legata ad una revisione delle tax expenditures. Si punta ad allargare la platea degli universitari esonerati dal pagamento delle tasse.

( 8 ottobre 2018 )

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