Martedì 23 aprile 2024, ore 11:21

Dl Aiuti 

Il solco della responsabilità 

Il Governo non abbandonerà i lavoratori, i pensionati, le imprese. Il premier Draghi ha confermato ieri mattina questa volontà ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato i ministri Franco, Giorgetti, Patuanelli, Orlando e Brunetta e il sottosegretario Garofoli. Durante la riunione il ministro dell’Economia ha illustrato le linee essenziali del decreto Aiuti vis che l’Esecutivo approverà nei prossimi giorni. La cornice, ha spiegato Franco, sono i 14,3 miliardi di euro recuperati dall’assestamento di bilancio, come emerso dalla Relazione approvata martedì in Cdm e presentata al Parlamento. L’idea è quella di realizzare pochi interventi su pochi temi importanti, utilizzando gli spazi fiscali disponibili soprattutto per interventi che prorogano quelli già effettuati. Si tratta di ”cifre non banali”, ha sottolineato Draghi. L’obiettivo è contenere i costi dell’energia per famiglie, imprese ed enti pubblici, restituendo al sistema economico italiano le risorse dovute alle maggiori entrate registrate nei primi sei mesi dell’anno e confermando i saldi di bilancio già previsti. Nel corso dell'incontro sono stati affrontati anche il tema dell’emergenza siccità e delle crisi aziendali.
Soddisfatti i leader sindacali. In attesa del decreto l’incontro è andato nella giusta direzione, afferma Landini, che rilancia la richiesta di ”intervenire ulteriormente sulla tassazione degli extraprofitti”. Aggiunge Bombardieri: ”Abbiamo chiesto un approfondimento per capire se può essere allargata ad aziende che operano in settori diversi da quelli dell'energia. Un’ipotesi difficile, ma il Governo è disponibile a fare una verifica”.
Da parte sua il leader della Cisl Sbarra osserva: “Abbiamo apprezzato l’incontro con il presidente Draghi e il Governo, che nonostante la crisi ha mantenuto l’impegno assunto il 12 luglio di incontrare il sindacato”. Nel merito ”si indica la proroga di alcune misure adottate nei decreti approvati in questi mesi per sostenere il potere di acquisto di famiglie, lavoratori e pensionati, a partire dal taglio delle accise sui carburanti e dagli sconti in bolletta per le persone in difficoltà. Si valuta inoltre una decontribuzione sui lavoratori dipendenti per aumentare il netto in busta paga e un anticipo per il secondo semestre dell'anno in corso dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione”. La Cisl, sottolinea Sbarra, ”considera queste misure importanti, anche se non sufficienti e ha chiesto per questo di incrementare le risorse mobilitate anche realizzando un ulteriore innalzamento della tassazione sugli extra profitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica e dell'economia digitale. L’emergenza sociale ed economica va affrontata con maggiori risorse da rivolgere a lavoratori e pensionati”. Aggiunge Sbarra: ”Abbiamo inoltre rinnovato la richiesta di prorogare il bonus di 200 euro e di estenderlo alle fasce ingiustamente escluse: lavoratori precari, operai agricoli stagionali, operatori dello spettacolo, insegnanti, somministrati. Sul piano fiscale, riteniamo fondamentale abbattere il cuneo sulla parte lavoro e rigorosamente nella componente dell’Irpef, come pure detassare i frutti della contrattazione di secondo livello, a cominciare dagli accordi di produttività e di welfare, dal lavoro notturno e festivo. Occorre alzare l’importo dei fringe-benefit defiscalizzati, incentivare e accelerare i rinnovi contrattuali sia pubblici che privati, e valutare l’azzeramento selettivo dell'Iva sull’acquisto di beni essenziali e di largo consumo per le famiglie in difficoltà”.
Il Governo valuterà queste proposte e non esclude, per la prossima settimana, ulteriori incontri in sede tecnica per mettere a punto il provvedimento. I sindacati hanno assicurato disponibilità al confronto, nel solco di una responsabilità che in questa difficile fase deve orientare istituzioni, politica e parti sociali verso concreti traguardi che aiutino lavoratori, pensionati e famiglie.
Intanto l'Istat fa sapere: sono 6,4 milioni i lavoratori dipendenti che a fine giugno avevano il contratto scaduto, pari al 51,6% del totale. I 40 contratti collettivi nazionali in vigore a fine giugno riguardavano il 48,4% dei dipendenti - circa 6 milioni - e corrispondevano al 48,8% del monte retributivo complessivo. Nel corso del secondo trimestre 2022 sono stati recepiti 10 contratti. Per il settore pubblico si segnala la chiusura definitiva dei primi rinnovi relativi al triennio 2019-2021 che sono pertanto nuovamente scaduti.
Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra giugno 2021 e giugno 2022, è passato da 28,1 a 30,7 mesi, mentre per il totale dei dipendenti diminuisce lievemente (da 16,5 a 15,8 mesi). La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno 2022 è dello 0,8% più elevata rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il divario tra la dinamica delle variazioni dei prezzi - misurata dall’Ipca - e quella delle variazioni delle retribuzioni contrattuali, nella media dei primi sei mesi dell'anno, arriva a quasi sei punti percentuali. La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno 2022 è dello 0,8% più elevata rispetto allo stesso periodo del 2021. L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno 2022 segna un aumento congiunturale dello 0,3% e dell'1,0% rispetto a giugno 2021.
A giugno le retribuzioni orarie salgono dell'1% rispetto a giugno 2021 mentre quelle per dipendente crescono dello 0,9%. Nel primo semestre del 2022 le retribuzioni salgono dello 0,8% sullo stesso periodo del 2021 sia per quanto riguarda quelle orarie sia per quelle per dipendente. L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno 2022 segna un aumento congiunturale dello 0,3% e dell'1,0% rispetto a giugno 2021. L'indice delle retribuzioni per dipendente cresce dello 0,2% rispetto a maggio e dello 0,9% rispetto a giugno 2021.
L'Istat inoltre stima a luglio una diminuzione sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori ai minimi da maggio 2020, sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese.
Tutte le componenti dell'indice di fiducia dei consumatori sono in calo. Per quanto riguarda le imprese, la fiducia è in peggioramento nella manifattura e nei servizi di mercato, mentre migliora nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio.
Giampiero Guadagni

( 27 luglio 2022 )

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