Giovedì 25 aprile 2024, ore 15:24

Istat

Industria, fatturato ai massimi dal 2011. Inflazione al +0,9%

Nella media del 2017 il fatturato dell'industria, corretto per gli effetti di calendario, aumenta in valore del 5,1%, gli ordini del 6,6% (dati grezzi). Lo rileva l'Istat aggiungendo che il dato sul fatturato è il più alto dal 2011 (quando era +6,8%) e che per il solo comparto manifatturiero cresce in volume del 3,3%. A dicembre, il fatturato dell'industria cresce del 2,5% su novembre e del 7,2% sullo stesso periodo del 2016. Gli ordini mostrano un deciso incremento congiunturale (+6,5%) e tendenziale (+6,9%). A dicembre 2017, l'indice destagionalizzato del fatturato dell'industria raggiunge il livello più elevato (110) da ottobre 2008, continua l'Istat spiegando che nel quarto trimestre la crescita, rispetto al trimestre precedente, è pari al 2,9%.

La crescita congiunturale del fatturato a dicembre è dovuta sia al mercato interno (+2,9%), sia a quello estero (+1,9%). Anche gli ordinativi segnano incrementi per entrambi i mercati (+7,6% per il mercato interno e +5,1% per quello estero). Nel solo dicembre del 2017, si è registrato il terzo incremento congiunturale consecutivo (+2,5%) del fatturato mentre sul dicembre 2016 il balzo è stato di ben 7,2 punti percentuali. Come mostra il grafico, quel che colpisce in particolare è come nella parte finale del 2017 l'indice si sia mosso costantemente al rialzo, mentre solitamente si muove un po' su e un po' giù. Un sintomo che sono probabilmente arrivati a maturazione alcuni interventi adottati dalle imprese nei mesi precedenti, migliorando il risultato complessivo. Gli ordini mostrano un deciso incremento sia congiunturale (+6,5%) che tendenziale (+6,9%).

La crescita del fatturato a dicembre è dovuta sia al mercato interno (+2,9%), sia a quello estero (+1,9%). Anche gli ordinativi segnano incrementi per entrambi i mercati (+7,6% per il mercato interno e +5,1% per quello estero). Tutti i principali raggruppamenti delle industrie - a guardare gli indici destagionalizzati del fatturato - segnano dati positivi, ma spicca l'energia che cresce del 5,7% rispetto a novembre. Quanto all'indice grezzo degli ordinativi, nel raffronto con il dicembre 2016 gli incrementi più rilevanti riguardano l'elettronica e le apparecchiature elettriche, entrambe sopra il +20%.

"E' positivo il recupero del fatturato delle industrie italiane nel 2017 anche se siamo molti punti lontani dai livelli pre-crisi. Ci sono ancora milioni di disoccupati nel nostro paese. Ora serve un patto imprese-sindacati ed una riforma fiscale che dia slancio a salari e pensioni per favorire anche i consumi interni". Lo scrive su twitter la segreteria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando i dati dell'Istat sulla produzione industriale.

Altro dato: a gennaio 2018, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dello 0,9% su base annua come a dicembre 2017 (la stima preliminare era +0,8%). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, ovvero del cosiddetto carrello della spesa, a gennaio salgono dello 0,7% in termini congiunturali e dell'1,3% rispetto all'anno precedente (da +1,5% del mese precedente).
La stabilità dell'inflazione - spiega l'Istat - riflette il rallentamento della crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,4%, da +2,4% di dicembre 2017), dei beni energetici non regolamentati (+2,5% da +4,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,3% da +2,8%), i cui effetti sono bilanciati dall'accelerazione dei prezzi degli alimentari lavorati (+2,1% da +0,8%) e degli energetici regolamentati (+6,4% da +3,7% del mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,4% per l'indice generale e -0,1% per la componente di fondo.
A gennaio, spiega l'Istat, si registra un marcato calo congiunturale dei prezzi dei trasporti (-1,3%) a cui si accompagna la modesta flessione dei prezzi dei servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%). Viceversa, risultano in aumento i prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,9%), seguiti da quelli di prodotti alimentari e bevande analcoliche e altri beni e servizi (+1,1% per entrambe le divisioni), bevande alcoliche e tabacchi (+0,9%) e comunicazioni (+0,4%). Incrementi di lieve entità si evidenziano infine per i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (+0,2) e di mobili, articoli e servizi per la casa (+0,1%).

Le restanti divisioni di spesa risultano stabili rispetto a dicembre 2017. Su base annua, nove divisioni di spesa presentano prezzi in aumento e tre in diminuzione . Tra le prime, gli incrementi maggiori riguardano l'abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,1%, in accelerazione da +1,9% di dicembre 2017), i trasporti e gli altri beni e servizi (entrambi +1,6%, i primi in decelerazione da +2,8% del mese precedente e i secondi in ascesa da +0,6%). Seguono le divisioni di spesa prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche e tabacchi, (+1,3% per entrambi, rispettivamente da +1,5% e +0,4% del mese precedente), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,2% da +0,5%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+1,0% da +1,1%). Variazioni più contenute riguardano l'abbigliamento e calzature (+0,2%) e i mobili, articoli e servizi per la casa (+0,1

( 22 febbraio 2018 )

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