L’economia italiana rallenta nuovamente a maggio. Calano ordini e fatturato dell’industria, e anche il commercio registra un arretramento delle vendite.
Nel settore industriale, fa sapere l’Istat, tornano in calo fatturato (-1,1%) e ordinativi (-2,8%) rispetto ad aprile. E anche rispetto all’anno precedente l’Istat rileva una contrazione del 2,7% dei ricavi nei dati corretti per gli effetti di calendario, mentre i dati grezzi indicano +3,6% per i fatturati e -4,2% per gli ordini. Il mese è stato contraddistinto da una differenza consistente nei giorni lavorati (22 contro i 20 di maggio 2015) che potrebbe avere inciso sulle elaborazioni statistiche. La diminuzione congiunturale del fatturato mostra andamenti simili sia sul mercato interno (-1,1%) sia su quello estero (-1,2%). Il calo degli ordinativi invece è dovuto soprattutto al mercato estero (-5,7%), mentre quello interno registra una flessione più contenuta (-0,6%).
Soltanto la produzione di autoveicoli, a maggio, fa registrare un aumento del 5,5% del fatturato rispetto allo stesso mese del 2015 e ordini in crescita del 5,9%.
"In un momento di contrazione della crescita dei fatturati industriali spiccano positivi i risultati del settore auto e la tenuta delle esportazioni manifatturiere, due settori dove ci sono stati più investimenti sulla qualità del prodotto e sulla internazionalizzazione", ha commentato il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina. "Questo ci conferma come siano le innovazioni e gli investimenti a fare la differenza sui mercati. Ed è per questo che per dare una decisa spinta alle attività industriali ed alla crescita economica del nostro paese è necessario diminuire le tasse che gravano su imprese e lavoro e nelle stesso tempo mettere in campo un progetto di politica industriale, sostenuto da risorse pubbliche e private che aiutino le aziende negli investimenti in innovazione e nella proiezione sui mercati esteri".
Nel settore del commercio, poi, nello stesso mese le vendite al dettaglio segnano un leggero aumento dello 0,3% in valore rispetto ad aprile ma diminuiscono dell’1,3% rispetto al 2015. Rispetto allo scorso anno il calo maggiore colpisce i prodotti alimentari (-1,8%) ma sono in contrazione tutti i gruppi di prodotti tranne quelli farmaceutici (+2%) e altri prodotti di lusso (gioiellerie, orologerie, +0,2%). Le flessioni più marcate riguardano calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-3,2%) e giochi, sport e campeggio. In forte contrazione anche l’abbigliamento e la pellicceria (-2,4%) e le dotazioni per l’informatica, le telecomunicazioni e la telefonia (-2,2%). Anche i dati in volume mostrano un aumento delle vendite al dettaglio sul mese, dello 0,2%, e un calo sull’anno dell’1,8%.
(Domani su ”Conquiste tabloid l’articolo integrale di Francesco Gagliardi)