La produzione industriale recupera la flessione, anche se su basse annua si registra un rallentamento. A giugno, rileva Istat, la produzione è cresciuta dello 0,5% rispetto a maggio. Gli incrementi degli ultimi due mesi hanno permesso di “recuperare la flessione di aprile”. Su base annua l'indice corretto per gli effetti di calendario è in aumento dell’1,7%. L'espansione, dunque, si conferma anche in termini tendenziali ma, come detto, la crescita sembra “attenuarsi”. Si tratta infatti del rialzo tendenziale più contenuto da aprile del 2017. Nella media del secondo trimestre il livello della produzione risulta così invariato rispetto al trimestre precedente. Analizzando i diversi macro-comparti, l’indice mensile mostra una crescita congiunturale per i beni strumentali (+1,4%) ed, in misura più lieve per quelli di consumo (+0,5%) e intermedi (+0,1%). Una variazione negativa si registra nell’energia (-0,7%).
Su base annua tra i settori di attività economica che registrano la maggiore crescita ci sono: l’attività estrattiva (+12,5%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,1%). Le flessioni più ampie invece riguardano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,6%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-6,5%) e l’industria del legno, della carta e stampa (-4,2%)
A trainare la crescita ci sono dunque i beni strumentali. L’indice destagionalizzato - per questo comparto - raggiunge a giugno un livello elevato (114,6) sostenuto da quattro mesi di continua crescita congiunturale. L’Istat spiega che si tratta del livello più alto da ottobre del 2008 (quando era 115). I beni strumentali includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.