Giovedì 25 aprile 2024, ore 5:31

Lavoro 

Licenziamenti, è stallo 

l blocco selettivo dei licenziamenti ”è una strada possibile, però a questo punto credo che la discussione debba passare soprattutto nel confronto tra le forze politiche”. Il ministro del Lavoro Orlando ribadisce la la linea del premier Draghi: il Governo ha raggiunto una sintesi ritenuta equilibrata, si può intervenire solo con un’intesa largamente condivisa in Parlamento. Ma un accordo sembra ancora lontano e l’idea di prorogare il blocco dei licenziamenti in settori specifici molto colpiti dalla crisi non solo divide i partiti e non è condivisa dai sindacati, ma solleva dubbi di praticabilità, per la difficoltà a selezionare i settori e conciliare i tempi. Una delle ipotesi potrebbe quindi essere quella di introdurre una norma transitoria.
Orlando indica la possibilità di disegnare soluzioni complessive nell’ambito della riforma degli ammortizzatori sociali che arriverà a luglio, con ”garanzie di carattere universale” anche ”ai lavoratori delle piccole imprese e precari”, offrendo ”una prospettiva alle imprese che sono più in difficoltà” e collegando gli ammortizzatori sociali alle politiche attive e alla formazione dei lavoratori. Ma quella riforma, che potrebbe portare ai primi interventi fin dai prossimi mesi, ha un costo per il quale il Governo deve ancora valutare le risorse a disposizione. E i sindacati chiedono di agire subito, prima che a luglio venga meno il divieto di licenziare. Il segretario generale della Cisl Sbarra chiede di riaprire il confronto per prolungare il blocco almeno fino a ottobre. ”in modo da evitare una valanga di licenziamenti che anche la Banca d’Italia ha quantificato in più di 500 mila lavoratori”. Afferma ancora Sbarra: ”E' stato fatto un pasticcio” e spiega di averlo detto a Draghi: ”Serve un grande patto sociale per la crescita economica e il lavoro”.
I partiti della maggioranza sono divisi e intervenire prima del 30 giugno è difficile e una misura selettiva si presterebbe a contestazioni e proteste ad esempio da parte dei settori esclusi. Finora è stata immaginata per tessile, calzaturiero e alcuni comparti dell'alimentare. Il segretario del Pd Enrico Letta, sostenendo la necessità di interventi mirati, aggiunge all'elenco l'automotive.
Intanto un incontro tra Draghi, Gelmini e i rappresentanti delle Regioni sembra confermare un sostanziale accordo tra Governo ed enti locali sulla governance del Recovery plan. Nel frattempo è ancora atteso il testo finale del decreto per il reclutamento nella Pa approvato venerdì scorso in Consiglio dei ministri. Un nodo resta il ruolo dell'Anac nelle verifiche anticorruzione nelle Pa, che secondo il presidente Busia sarebbe messo a rischio dal testo licenziato in Cdm. Ma secondo il Governo l’Anac continuerà ad avere un controllo generale di legalità. Mentre sarebbe stata respinta la richiesta dell'autorità di fare alcune assunzioni, non legate al Recovery plan.
Giampiero Guadagni

( 10 giugno 2021 )

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