Nel lungo periodo la sostenibilità delle finanze pubbliche poggia, in larga misura, "sulle riforme pensionistiche introdotte in passato, che assicurano una dinamica della spesa gestibile nonostante l'invecchiamento della popolazione. E' importante non fare passi indietro". Il messaggio arriva da Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia, in audizione sulla legge di bilancio alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato secondo cui "questo non vuol dire che non ci possano essere aggiustamenti su singoli casi" ma l'importante è preservare la stabilità complessiva. "È importante che Banca d’Italia e Corte dei Conti riconoscano che bisogna correggere alcuni aspetti della riforma del sistema pensionistico, nel segno dell’ equità", ha rilevato la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan.
"Noi - ha aggiunto - non abbiamo mai detto che debba essere cancellata per tutti l’aspettativa di vita. Nell’accordo che noi un anno fa abbiamo fatto con il Governo abbiamo detto che va rivisitato il meccanismo perchè non tutti i lavori sono uguali, non è uguale la gravosità, il pericolo del lavoro e quindi - ha insistito - evidentemente bisogna fare un’analisi importante che identifichi la reale aspettativa di vita, in base al lavoro che uno svolge". In ogni caso anche la Corte dei Conti è stata categorica: ai fini della tutela degli equilibri di fondo della finanza pubblica gli interventi al margine del sistema pensionistico" devono essere "disegnati in maniera tale da limitare la platea dei destinatari alle situazioni di effettivo disagio, anche per minimizzare gli ovvi effetti di frammentazione che finiscono per produrre".
Più in generale, tra giovani (bonus assunzioni) e pensionati (’ritocchì a quota 67) chi rischia di restare ’senza soldi’ sono i bebè. La coperta del bilancio, come ogni anno, è infatti ’corta’ e il governo dovrà scegliere, una volta che il Parlamento esprimerà le sue richieste (il 10 novembre prossimo scade il termine per presentare gli emendamenti alla manovra), su quali categorie puntare le poche risorse rimaste dopo, ad esempio, aver messo sul piatto oltre 15 miliardi per sminare le clausole fissate con Bruxelles. La Commissione oltretutto sta analizzando la manovra italiana e domani il ministro Pier Carlo Padoan ne dovrebbe parlare all’Eurogruppo con Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, che la scorsa settimana gli hanno inviato una richiesta di chiarimenti sui numeri dell’aggiustamento strutturale.
Padoan comunque è fiducioso di incassare un via libera. Il bonus per i neonati, in mancanza di rifinanziamento, scade a fine anno ma, come noto, il dibattito politico si sta concentrando su altre priorità. "Non c’è spazio per tutto", taglia corto una fonte di governo. Un segnale comunque dovrebbe esserci, almeno stando alla risposta del viceministro Enrico Morando al presidente del Comitato promotore del Family day Massimo Gandolfini, che ha accusato l’esecutivo di voler "colpire economicamente le famiglie". "Non so se verrà ripristinato il ’bonus bebe» in quanto tale, - diceva il viceministro - è certo che misure importanti a sostegno della famiglia e in particolare a quelle con bambini saranno uno degli argomenti su cui bisognerà concentrare l’attenzione".
Un’attenzione che però ha un ’pesò: circa 500 milioni nella versione attuale. Ma il tavolo parallelo sulle pensioni chiede altre risorse. Quindi il Governo dovrà scegliere considerando che intanto anche un altro confronto si scalda: i Comuni.
"La manovra del governo è negativa e regressiva per i Comuni. - dice l’Anci - Gli spazi finanziari per le spese correnti sono insufficienti e a questo punto l’articolo 5 della Costituzione è pura teoria visto che prevede delle competenze senza però riconoscere le risorse necessarie".
L’Anci punta il dito in particolare sulle risorse necessarie per l’adeguamento del contratto, che peserà sui Sindaci per circa 300 milioni. Ma anche in questo caso il Governo è preso tra due fuochi: o allentare sui Comuni o procedere, ad esempio, con i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego o con gli aiuti agli over 55 che perdono il lavoro. Altro tema su cui si sta ragionando è la web tax. "È possibile che nel corso delle prossime settimane, nella discussione sulla manovra, si facciano passi in questa direzione che non pregiudicano l’armonizzazione comunitaria«, ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine dello scorso vertice Ue”.