Nel 2017 le famiglie hanno aumentato la spesa per consumi finali (+2,5% in termini nominali) in misura superiore rispetto all'incremento del reddito disponibile (+1,7%); di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie scende al 7,8% (-0,7 punti percentuali rispetto al 2016)".
Lo rileva l'Istat, che sottolinea come il potere d'acquisto resti positivo (+0,6%) ma "in rallentamento rispetto alle tendenze registrate nel biennio precedente".
Sempre nel 2017 il prelievo fiscale dovuto alle imposte sulla produzione e a quelle correnti e in conto capitale ha inciso sul reddito disponibile delle famiglie per il 16,2%, su quello delle società non finanziarie per il 23,8% e su quello delle società finanziarie per il 18,6%.
L’Istat spiega che l'incidenza delle imposte sul reddito disponibile è diminuita per famiglie e società non finanziarie, mentre è aumentata per le società finanziarie.
Cala il profitto imprese ma aumentano investimenti Il tasso di profitto delle società non finanziarie nel 2017 scende al 41,7% (-0,7 punti percentuali rispetto al 2016) ed il tasso di investimento cresce al 21,1% (+0,9 punti percentuali).
Le società finanziarie registrano una riduzione del valore aggiunto ai prezzi base (-1,4%). Nel 2017 il prelievo fiscale dovuto alle imposte sulla produzione e a quelle correnti e in conto capitale ha inciso sul reddito disponibile delle famiglie per il 16,2%, su quello delle società non finanziarie per il 23,8% e su quello delle società finanziarie per il 18,6%. L'incidenza delle imposte sul reddito disponibile è diminuita per famiglie e società non finanziarie, mentre è aumentata per le società finanziarie. Le società finanziarie registrano un miglioramento dell'accreditamento di 14 miliardi di euro rispetto al 2016, mentre per le società non finanziarie e per le famiglie risulta un peggioramento pari a, rispettivamente, 3 e 4 miliardi di euro. L'indebitamento delle amministrazioni pubbliche si riduce di 1,9 miliardi di euro, con un saldo pari a -39,7 miliardi di euro.
Altro dato. Lieve calo a febbraio del debito pubblico italiano. Secondo i dati diffusi da Bankitalia, nel secondo mese dell'anno il debito delle pubbliche amministrazioni è sceso di 0,1 miliardi, risultando pari a 2.286,5 miliardi di euro. E a febbraio le entrate tributarie sono aumentate di 1,5 miliardi rispetto allo stesso mese dello scorso anno, salendo a 29,4 miliardi di euro. Nel primo bimestre dell'anno, via Nazionale registra un leggero calo di 0,2 miliardi. Tuttavia al netto di alcune di disomogeneità contabili, si stima che le entrate abbiano avuto un andamento positivo.