Giovedì 25 aprile 2024, ore 1:30

Manovra 

Parola d’ordine: credibilità 

La manovra dunque non passerà di nuovo in Consiglio dei ministri e arriva venerdì al Senato, dove sarebbe dovuta arrivare lo scorso 20 ottobre. Approvata dal Cdm lo scorso 28 ottobre, la legge di bilancio è stata sottoposta a un rimaneggiamento, più di una semplice limatura.
L’ultima bozza della manovra cresce da 185 a 219 articoli.
Resta il tetto Isee a 25 mila euro per accedere al Superbonus al 110% per le ristrutturazioni green delle villette. Torna lo sconto in fattura e la cessione del credito per tutti i bonus edilizi fino al 2024. Nella cabina di regia di mercoledì Draghi ha chiesto listini di riferimento per evitare che le fatture lievitino in modo anomalo in virtù degli sconti fiscali. Ha sottolineato il premier: ”Bisogna evitare che i bonus edilizi perdano credibilità come accadde negli anni '70 agli aiuti allo sviluppo” .
Altre novità. Arrivano altri 100 milioni per contrastare i rialzi eccezionali delle materie prime. Stanziati 90 milioni di euro da ripartire per l’indennità accessoria del personale del pronto soccorso.
Cambia Opzione donna: la pensione anticipata per le lavoratrici con 35 anni di contributi resta a 58 anni per le dipendenti e 59 per le autonome, mentre il Mef aveva provato ad alzare i requisiti di due anni. Sempre per quanto riguarda la previdenza, nel 2022 diminuisce di 50 milioni il fondo per l'uscita anticipata dei lavoratori delle pmi in crisi.
Per il contratto di espansione vengono stanziati complessivamente oltre 1,6 miliardi per il triennio 2022-2024, destinati agli accordi per lo scivolo pensionistico fino a cinque anni favorendo il turnover con una assunzione ogni tre uscite di lavoratori e per la riduzione dell'orario di lavoro.
Il sindacato tiene alta la guardia. La mobilitazione, spiega in una intervista il leader della Cisl Sbarra, ”deve essere costruttiva e responsabile: evocare continuamente lo sciopero rischia di sminuirne il valore”. Aggiunge Sbarra: ”Con il Governo bisogna riallacciare i fili del dialogo perché sulla manovra è stato molto scarso. Da solo, anche questo Governo, per quanto autorevole, non ce la può fare. La coesione sociale oggi è indispensabile per dare profondità ed equità alle riforme”.
Il sindacato si aspetta una convocazione a breve del Governo ”ed è necessario partire dai contenuti della nostra piattaforma sulle pensioni, che il ministero del Lavoro conosce benissimo. Ma ci aspettiamo aperture anche su investimenti e occupazione, fisco e Pnrr, ammortizzatori e politiche attive, P.A. e scuola. Abbiamo bisogno di un grande accordo governo-imprese-sindacato, che ponga le basi per la crescita e una nuova politica industriale, che agganci le grandi transizioni in atto assicurando il rilancio occupazionale" sottolinea.
I sindacati hanno deciso "unitariamente di mettere in campo azioni diffuse sul territorio. Parleremo con i lavoratori e faremo pressioni in ogni sede per migliorare la legge di bilancio lungo il percorso di approvazione. L'obiettivo principale, sul quale non faremo passi indietro, resta quello di guadagnare subito i tavoli su fisco e previdenza". Detto questo, ”le fughe in avanti come quella della Fiom non aiutano e rischiano di inquinare il clima unitario”.
Intanto il ministro del Lavoro Orlando apre ad un confronto di merito sulle pensioni con i sindacati, per un nuovo patto previdenziale. Apprezza il segretario confederale Cisl Ganga, per il quale ”bisogna far evolvere il sistema pensionistico in modo da conferirgli stabilità, flessibilità e tanta inclusività soprattutto rivolta ai giovani e alle donne”.
Giampiero Guadagni

( 10 novembre 2021 )

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