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Istat

Pil giù, Italia in recessione nel quarto trimestre: -0,2%

L'economia italiana nel quarto trimestre 2018 ha registrato una contrazione dello 0,2%. L’allarme arriva dall’Istat in base ai dati provvisori. Si tratta del secondo trimestre consecutivo di calo dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre. L'Italia è così entrata in recessione tecnica. Nel confronto con il quarto trimestre 2017 il Pil è aumentato dello 0,1%. Questa contrazione è per l'economia italiana il peggiore risultato da 5 anni a questa parte. Secondo l'Istat, per ritrovare un calo simile si deve infatti risalire al quarto trimestre del 2013, quando il Pil segnò appunto un equivalente -0,2%.

Più in generale, nel 2018 il Pil italiano ha registrato un aumento dell'1% in base ai dati trimestrali grezzi, in netta frenata rispetto all'1,6% del 2017. L’Istat specifica che il dato corretto per gli effetti di calendario mostra una crescita dello 0,8% (nel 2018 ci sono state 3 giornate lavorative in più rispetto al 2017). Le previsioni del governo per il 2018 si attestano all'1%. Il dato pienamente confrontabile sarà però quello che l'Istat renderà noto il primo marzo, calcolato in modo più approfondito e con una diversa metodologia.

Dati questi che generano preoccupazione. ”I dati resi noti questa mattina dall’Istat sul Pil sono molto preoccupanti, con gravi rischi per l’occupazione”, ha commentato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine di un incontro promosso dal sindacato a Torino sulle infrastrutture.

"Tutti gli indicatori economici del Paese stanno tornando indietro - ha aggiunto Annamaria Furlan - Se il Paese torna in recessione entriamo in un tunnel senza sbocco, dopo tanta fatica per uscirne. C’è un unico modo per evitare tutto questo: sbloccare le opere infrastrutturali, investire in economia reale, in formazione, ricerca, in innovazione, partendo da quello che da subito sbloccherebbe centinaia di migliaia di posti di lavoro, cioè le infrastrutture".

Altro dato. Il tasso di occupazione a dicembre 2018 si è attestato al 58,8% in lieve aumento di 0,1 punti percentuali. Si tratta, spiega l'Istat comunicando il dato, del livello più alto da prima della crisi, ovvero da aprile 2008, quando era pari al 58,9%. A dicembre 2018 l'occupazione è cresciuta dello 0,9% rispetto a dicembre del 2017, pari a 202 mila unità in più. Lo comunica l'Istat specificando che ad aumentare sono stati lavoratori a termine (+257 mila) e indipendenti (+34 mila), mentre sono diminuiti i dipendenti permanenti (-88 mila).

“E’ vero che nel 2018 l’occupazione è cresciuta dello 0,9% rispetto al 2017, ma nella seconda metà dell’anno la dinamica è fortemente rallentata, in particolare nel Mezzogiorno e nell’ultimo mese l’occupazione è pressoché ferma", ha dichiarato Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, a margine dell’Attivo dei quadri e delegati Cisl a Caserta in vista della manifestazione nazionale programmata da Cgil, Cisl, Uil per il prossimo 9 febbraio,. "Infatti a dicembre 2018 gli occupati rispetto a novembre crescono soltanto dello 0,1%, come somma di un aumento di quelli a termine e degli autonomi e di una riduzione dei dipendenti stabili. Tale frenata ci preoccupa - ha sottolineato Sbarra - perché è probabilmente l’effetto della riduzione del Pil, che cala per il secondo trimestre consecutivo, come mostrano i dati odierni dell’Istat, segnalando oramai la cosiddetta recessione tecnica e mettendo a segno il peggiore risultato da 5 anni a questa parte per l'economia italiana".

Nel confronto tra dicembre e novembre 2018, gli occupati sono stati 23 mila in più (+0,1%). Le dinamiche occupazionali sono state le stesse: 47 mila lavoratori a termine, +11 mila autonomi e -35 mila dipendenti. Il tasso di disoccupazione è sceso a dicembre 2018 al 10,3% (-0,2 punti percentuali). Lo comunica l'Istat, sottolineando che dicembre è stato il secondo mese consecutivo di calo. Malgrado ciò, la diminuzione non è stata sufficiente ad evitare un aumento della disoccupazione nella media del quarto trimestre, periodo in cui - in base ai dati ancora provvisori - si è registrato un aumento dei disoccupati pari a 63 mila unità (+2,4%). Ad aumentare, seppur lievemente, è invece il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 31,9% (+0,1%).

(Aticolo integrale su Conquiste tabloid di domani)

( 31 gennaio 2019 )

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